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21 Febbraio 2022

Notariato: atti di compravendita immobiliare, prima casa la protagonista

di red

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In Italia oltre la metà degli immobili abitativi, nel quinquennio 2016 – 2020, è stata acquistata con le agevolazioni prima casa. È quanto emerge  dalle rilevazioni del Consiglio Nazionale del Notariato.

Comparando gli atti di compravendita di beni immobili tra loro e analizzando lo scambio di fabbricati, che rappresentano sempre il 75% del totale degli atti immobiliari in genere, si nota un incremento costante di compravendite che passa dalle 713.081 unità scambiate nel 2016 alle 853.247 del 2019, con un arresto nel 2020, chiuso con lo scambio di soli 786.599 fabbricati.

All'incremento delle vendite, almeno sino al 2019, non ha corrisposto un aumento dei prezzi medi dei fabbricati. Il prezzo medio di un immobile abitativo è risultato essere di 150.118 euro per l'anno 2016, 150.425 euro per l'anno 2017, 144.146 euro per l'anno 2018, 144.921 euro per l'anno 2019, mentre per il 2020, nonostante un decremento degli scambi, è stato registrato un aumento del prezzo medio, arrivato a 151.382 euro. 

Gli immobili continuano a essere venduti più da privati che da imprese, come dimostra anche il rapporto tra fabbricati strumentali venduti da imprese, che oscilla tra il 17% e il 18%, e quelli venduti da privati, tra 81% e 82%. 

Oltre il 40% del totale dei fabbricati oggetto di compravendita rientrano nella fascia di prezzo fino a 99.999 euro, mentre gli immobili scambiati di valore superiore a 1.000.000 di euro sono meno del 5% del totale.

Si conferma nel quinquennio 2016 – 2020 la prevalenza dei finanziamenti di importo fino a 150.000 euro; tengono i finanziamenti tra i 150.000 ed i 250.000 euro. 

Se negli anni 2017 e 2018 si è registrato sempre un aumento del numero dei finanziamenti rispetto all'anno precedente, tanto da essere passati da un +4,63% a un +6,28%, nel 2019 si è registrata una prima battuta di arresto, con una riduzione complessiva pari a un -1,68%, seguita da un -17% nel primo semestre del 2020.

Pochi scostamenti, invece, in relazione all'età e al genere dei mutuatari. Le età maggiormente finanziate rimangono quelle dei 18-35 e 36-45, con una tendenziale prevalenza delle donne nella fascia più giovane (18-35) e degli uomini in quella successiva (36-45).

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