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Socio forte al 20% per Prelios
di red
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Nel futuro prossimo di Prelios potrebbe comparire un nuovo azionista di peso. La società immobiliare guidata dall'amministratore delegato Sergio Iasi sta completando l'aumento di capitale da 66,5 milioni lanciato nelle settimane scorse che, definita la scissione delle attività di business relative agli investimenti e co-investimenti immobiliari di Prelios da quelle relative alle attività di servizi (asset e fund management, servizi integrati sul patrimonio), dovrebbe rimettere in carreggiata il gruppo.
E che nell'aria ci siano novità di rilievo lo dimostrano gli elevati volumi sui diritti scambiati: ben 1,6-1,7 miliardi a fronte dei 717 milioni legati alle azioni esistenti e circolanti sul mercato. Se l'aumento in sé per il momento non autorizza all'euforia, la grande scommessa per l'appunto è sui diritti. Anche perché oggi scade il termine per la conversione degli stessi. Ed è per questa ragione, che secondo più indiscrezioni circolate in queste ore citate da MF, presto si alzerà il velo su un socio di peso che potrebbe avere più del 20% del capitale, andandosi così ad affiancare a Unicredit (10%) e Intesa Sanpaolo (5,55%), le cui rispettive quote dovrebbero comunque incrementarsi al termine della procedura e della sottoscrizione dell'inoptato anche perché i due istituti di credito si sono già impegnati a sottoscrivere un aumento di capitale riservato per un totale di 12 milioni.
Ma chi si celerebbe dietro questo pacchetto potenziale del 20%? I soggetti che, secondo rumor delle sale operative, avrebbero rilevato una buona fetta dei diritti in circolazione, si parla di più di 200 milioni, avrebbero già sottoscritto un patto di sindacato vincolante per il rilancio della stessa Prelios, da trasformare in una piattaforma di servizi europea.
I primi nomi che circolano sono quelli di Daniel Buaron, manager di lungo corso del settore immobiliare, già creatore di Fare sgr, confluita poi in Fimit e quindi in Idea Fimit. Assieme a Buaron, che attualmente funge da super-consulente di grandi operazioni americani del real estate, ci sarebbe Ferruccio Ferrara, amministratore delegato di Negentropy, società di asset management specializzata nella gestione dei non performing loan e basata a Londra ma pronta, presto, a sbarcare formalmente in Italia. Sarebbe della partita anche York Capital, uno dei più rilevanti hedge fund su scala globale che sta definendo alcuni rilevanti deal sul mercato del real estate italiano, in particolare a Roma. È probabile, però, che questa cordata-patto possa poi coinvolgere altri alleati, soprattutto di profilo internazionale, a partire da un investitore finanziario di matrice inglese, al momento ancora top secret, che però è già noto al mercato finanziario e bancario italiano. Tra pochi giorni, a conclusione dell'aumento di capitale, la compagine azionaria del gruppo immobiliare potrebbe essere molto diversa.
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