Ultime notizie

7 Dicembre 2018

Caso Torlonia, sequestro parziale del patrimonio e nomina custode

di G.I.

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Il tribunale civile di Roma ha rigettato la richiesta di sequestro conservativo del patrimonio immobiliare della famiglia Torlonia al centro di una disputa giudiziaria legata all'eredità. In base a quanto si apprende i giudici, contestualmente alla decisione, hanno nominato un custode giudiziario. Il tribunale ha ribadito il provvedimento già assunto il 22 novembre con la sola esclusione (e quindi revoca) dei beni immobili.

La vicenda giudiziaria è legata all'impugnazione testamentaria fatta da Carlo Torlonia, primogenito del principe Alessandro, che in giudizio è assistito dall'avvocato Adriana Boscagli. Sulla vicenda anche la Procura di Roma avevano avviato mesi fa una inchiesta per falso ma i pm, non ravvedendo profili penali, si sono espressi per l'archiviazione.

Nel provvedimento di quattro pagine i giudici confermano il sequestro giudiziario del patrimonio e in particolare di alcuni beni mobili. La VIII sezione civile scrive che il patrimonio "Torlonia richiede una custodia e una gestione particolarmente oculata, sottratta a logiche di immediato profitto o di conflitto tra coeredi per evitare, così, l'utilizzo dei beni, di una parte o la dispersione degli stessi".

I magistrati, ritenuto "il carattere cautelare e provvisorio dei provvedimenti assunti e da assumere - scrivono -, il valore artistico e irrisarcibile dei beni mobili di carattere storico e artistico, nonché l'esistenza di una controversia su proprietà e possesso dei beni di famiglia, anche immobili e anch'essi in larga parte di valore storico eccezionale" dispongono il "sequestro giudiziario con la sola esclusione (quindi revoca) dei beni immobili" e nominano un custode a cui affidano una serie di compiti. In particolare il custode dovrà, "quanto ai beni mobili, opere statuarie, arredi", provvedere "a redigere puntuale inventario e ad adottare ogni idonea azione per la custodia degli stessi". Anche se la controparte precisa che l'inventario è stato chiuso e manca solo la formulazione di alcune stime. In merito alle "giacenze presso conti correnti e/o valori in custodia presso istituti di credito", il custode dovrà provvedere "a recuperarle alla sua disponibilità esclusiva, per la gestione sotto la vigilanza del Tribunale" e "quanto alle quote sociali di Vicolo della Penitenza srl, Nuova Urbe srl, Italfiume srl e delle altre società le cui quote sono indicate nel testamento o non indicate ma già intestate al 'de cuius' al momento del decesso, di esercitare i diritti sociali incorporati nelle quote stesse, partecipando alle assemblee".

Il custode, inoltre, dovrà "informare il tribunale dei fatti rilevanti per l'amministrazione delle quote, richiedendo, se del caso, le autorizzazioni ritenute necessarie ovvero opportune, per il compimento di atti connessi all'esercizio dei diritti sociali, anche relativi al controllo dell'attività degli amministratori delle società Quanto "al Palazzo Torlonia di via della Conciliazione, al complesso immobiliare denominato Villa Torlonia e già Villa Albani, alla Villa Delizia Carolina e ai terreni" provvedere a "verificare lo stato complessivo, se del caso redigendo inventario dei beni mobili li conservati o rinvenuti" e provvedere "ad incassare le pigioni derivanti da eventuali contratti di locazione, nonché a porre in essere ogni opportuna iniziativa per la loro conservazione e valorizzazione".

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi