Sessanta miliardi di dollari di investimento per due milioni e 600mila alloggi da costruire – e in parte i lavori sono già conclusi - entro la fine dell'anno prossimo.
Dopo la Turchia, anche l'Algeria si prepara a chiudere il maxi piano quinquennale dedicato all'edilizia popolare.
Abdelmadjid Tebboune, ministro dell'Habitat (a cui spettano tutte le politiche per la casa) ha tracciato le tappe della road map dei lavori che restano da completare, a cominciare da un piano cantieri per le zone rurali dove sorgeranno 900mila case popolari (l'80% delle quali è già in fase di realizzazione).
L'Algeria, negli ultimi tempi, è peraltro una meta sempre più ambita dai costruttori italiani che, per fronteggiare le ristrettezze del mercato interno, cercano all'estero, soprattutto nei paesi del vicino Mediterraneo, possibilità di sviluppare il business.
Tebboune, intervistato dal sito Tsa, ha anche spiegato i criteri di attribuzione delle unità abitative, articolate a seconda delle localizzazioni, della metratura, dei redditi degli inquilini assegnatari, della tempistica per il riscatto.
La formula privilegiata dagli acquirenti è quella dell'acquisto-affitto, che consente agli assegnatari di pagare mensilmente una quota molto contenuta e, alla scadenza del contratto, di comprare la casa, sottraendo dal prezzo le mensilità.
Il numero di chi ha chiesto di entrare nelle liste degli assegnatari è oltre un milione e seicentomila persone, ma a cinque mesi dal via, le commissioni comunali incaricate dell'esame delle domande ne ha scartate 130mila.
