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5 Settembre 2017

Simoncini: digitalizzazione fondamentale per l'ufficio condono

di Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l'università Sapienza di Roma

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Qualche mese fa l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, aveva giustamente rilanciato il progetto di una digitalizzazione su larga scala degli archivi in materia edilizia. Ora, purtroppo, sembra che quell’idea, più che condivisibile, sia stata accantonata, visto che per accelerare l’evasione delle pratiche di condono viene ipotizzato un massiccio ricorso all’autocertificazione. In pratica, quei cittadini che hanno commesso un abuso se lo vedranno sanato in base a una dichiarazione da loro stessi prodotta: una sanatoria al quadrato.

La situazione dell’ufficio condono di Roma è decisamente complessa e non è un caso che rimangano da evadere ancora circa 200.000 istanze delle 600.000 presentate. Ma non è certo con una deregolamentazione a tappeto che si risolve la questione. Trattandosi di una materia estremamente delicata, una dichiarazione da parte del cittadino non può mai sostituire il lavoro di verifica degli uffici tecnici comunali: il rischio è quello di vedere aumentata l’opacità di un sistema che avrebbe invece bisogno di un salto di qualità proprio sotto il profilo della trasparenza delle procedure.

Alle amministrazioni fa ovviamente gola recuperare gli introiti che deriverebbero dalla lavorazione delle pratiche di condono, soprattutto in una fase in cui gli enti locali faticano tremendamente a reperire risorse finanziarie: a Roma mancano all’appello circa 800 milioni di euro tra oneri concessori, oblazioni, diritti di istruttoria e di segreteria. Ma vanno fatte scelte ponderate e innovative: in Italia appena un Comune su dieci possiede un archivio digitale in materia di condono edilizio, ma per metterlo in piedi basterebbe far pagare a ciascun cittadino che ha presentato domanda una manciata di euro per procedere alla scansione della documentazione prodotta. Anche perché, lavorare le pratiche inevase permetterebbe di avere ingenti risorse da destinare alla messa in sicurezza del territorio e alla demolizione di quanto edificato in spregio delle regole e del buon senso.

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