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5 Aprile 2016

Forum del Sud, Inzaghi (Dla Piper): il Real Estate può intercettare il Turismo (Videointervista)

di Maurizio Cannone

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L’immobiliare del Sud d’Italia ha in mano tutte le carte per ripartire. Una volta potenziate le strutture turistiche arriveranno investimenti, anche dall’estero, nel retail che creeranno zone di attrazione a 360 gradi. Ne è convinto Guido Inzaghi, partner dello studio legale Dla Piper, intervistato da MonitorImmobiliare in merito alla situazione del Real Estate delle regioni del Mezzogiorno proprio alcuni giorni prima del Forum del Sud organizzato da CDP e Scenari Immobiliari che parteciperanno al Re Italy l’8 giugno. Ancora però latitano le iniziative a causa di lacci legislativi come ad esempio la possibilità di impugnare al Tar la costruzione di un nuovo complesso una volta ultimato: nessuno vuole prendersi il rischio di un dietro front a fine lavori. Per questo la proposta di Assoimmobiliare di modifica della norma va nella giusta direzione.

Qual è la situazione del mercato immobiliare nel Mezzogiorno e quali sono i possibili sviluppi?

Conviene partire dalla situazione del mercato immobiliare italiano in generale. Assistiamo a un mercato particolarmente vivace rispetto all’attività degli investitori internazionali che si stanno comprando buona parte del patrimonio immobiliare particolarmente appetibile in quanto a reddito, core e in ottime posizioni, Milano e Roma in primis, con tenant che possono garantire una redditività, che seppure ridotta rispetto a qualche anno fa è comunque in linea con le attese dei mercati internazionali. Se questo è il mercato, in un quadro in cui manca prodotto l’attenzione si sta spostando su investimenti alternativi come lo Student Housing, l’Health Care o il Leasure e il Turism. In particolare, nel Turismo il mercato immobiliare del Sud Italia potrebbe trovare nuova vita.

Riusciremo a cogliere le potenzialità di crescita di questi settori o avremo bisogno di interventi normativi? Avremo bisogno di qualcosa che sblocchi la situazione?

Gli investimenti nei settori alternativi hanno in questo periodo una prospettiva di sviluppo concreta che è data proprio dalla grande liquidità del mercato. L’investimento in settori nuovi, in particolare nel Turismo, è dato proprio dalla grande quantità di denaro che potrebbero essere utilmente impiegati in questi settori. Volendo poi continuare a parlare del Mezzogiorno, grande attenzione va poi posta alla qualità dell’offerta di immobili a destinazione turistica. In parte va realizzata ex novo. Non necessariamente costruendo, ma anche rigenerando immobili esistenti. Qui abbiamo un problema. Il nostro sistema ha un particolare problema collegato al rischio di contenzioso. Tutti sappiamo che l’autorizzazione commerciale, la licenza alberghiera o l’autorizzazione a costruire possono essere impugnati al Tar dall’ultimazione dell’edificio, dall’apertura dell’attività commerciale. Questo limita moltissimo l’attività di sviluppo. Le nuove attività di sviluppo si hanno soltanto nel momento in cui si ha già l’utilizzatore finale del bene e il punto è che nessuno vuole accollarsi il rischio di contenzioso, che si sviluppa nel periodo non breve che si ha il rilascio del titolo edilizio o dell’autorizzazione commerciale e l’ultimazione dei lavori. Perché è solo in quel momento, praticamente a investimento finito, che può avverarsi il ricorso al Tar. In quel momento l’investitore che non vuole coprire quel rischio può chiedere al costruttore la restituzione di tutti gli acconti che ha ricevuto per realizzare quel bene. È un problema estremamente concreto. La difficoltà di redigere i contratti è proprio quella di stabilire chi si accolla il rischio del contenzioso. Per risolvere il tema c’è un’interessantissima iniziativa di Assoimmobiliare: la riscrittura di quelle norme al fine di fissare il termine per l’impugnativa ai giudici amministrativi dei titoli edilizi, dell’autorizzazione commerciale non già dall’ultimazione dei lavori o dall’apertura dell’attività bensì dal rilascio dei titoli e dalla loro pubblicazione. Questa iniziativa di Assoimmobiliare ha trovato l’endorsement da parte del Governo italiano. Penso che un’iniziativa di questo genere se rapidamente accolta potrebbe essere un’ulteriore elemento di sviluppo per rafforzare gli investimenti immobiliari.

Oltre alle strutture turistiche, cosa potremmo aspettarci per l’attrattività nel Mezzogiorno?

Strettamente correlato al turistico, c’è certamente il settore dell’High Street Retail. Intendo con questo richiamare i negozi e le attività commerciali nelle cosiddette vie del lusso. È facile prevedere che in un mercato turistico di alto livello, sia possibile collocare negozi del fashion e delle grandi firme della moda realizzando immobili che possono garantire quella redditività così cercata dagli investitori internazionali. Del resto l’High Street Retail ha dei connotati chiarissimi di extra territorialità. Non è importante dov’è localizzato il negozio o l’attività commerciale: è importante che la gente ci vada e spenda. D’altronde in queste aree di solito si paga con carte di credito e i soldi provengono dal Middle East, dall’Estremo Oriente, dall’America. È questo flusso, legato al turismo, che può essere intercettato da un’offerta immobiliare matura del Sud d'Italia.

Guarda la videointervista a Guido Inzaghi

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi