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20 Aprile 2022

Enpam: Corte dei conti approva la gestione 2018-20, immobiliare in rosso (Documento)

di Maurizio Cannone, direttore Monitor

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La Corte dei conti ha approvato la relazione sulla gestione 2018-2020 dell'Ente nazionale di previdenza e assistenza medici e odontoiatri (Enpam), oggi fondazione vigilata dai Ministeri del Lavoro e dell'Economia. Scarica il documento completo in allegato.

Il risultato di esercizio (1.164.767.173 euro nel 2017) cresce nel 2018-2019, scendendo nel 2020 a quota 1.222 milioni (-29,75%). Il patrimonio netto, in aumento nel triennio, supera i 24 miliardi a fine 2020.

In aumento i debiti: nel 2020, crescono del 14,17% rispetto al 2017, attestandosi a 212,26 milioni per l'incremento dei debiti tributari e verso banche e iscritti.

In continua flessione il rapporto numero iscritti/pensioni erogate (2,64 nel 2020, contro 3,01 nel 2017). In calo anche l'esposizione (inizialmente rilevante: 3 miliardi di euro fra il 2001 e il 2009) sul mercato dei titoli strutturati (65 milioni di euro a fine 2020, contro i 176 del 2017), relativa ad un'obbligazione in scadenza nel luglio 2021 e, pertanto, riclassificata, nel 2020, nell'attivo circolante.

Le proiezioni 2018-2067 del nuovo bilancio tecnico 2019 - rileva ancora la magistratura contabile - mostrano un saldo previdenziale negativo nell'arco 2027-2040.

Per quanto riguarda la gestione immobiliare, la Corte dei conti dedica un passaggio a Enpam Real Estate. A pagina 55 del documento allegato si legge:

10. LE PARTECIPAZIONI

10.1 Enpam Real Estate s.r.l.

La Fondazione è azionista al 100 per cento della Enpam Real Estate s.r.l., costituita nel 2003, originariamente, per gestire in usufrutto alcune proprietà alberghiere della Fondazione medesima e, successivamente, per una attività più ampia, nella gestione dei servizi immobiliari.

Come emerge dalle due tabelle seguenti, si conferma la variabilità dei risultati di esercizio che, dopo gli utili decrescenti del 2016 e del 2017, ha rilevato una perdita in significativo aumento nel triennio in esame (dai 663 mila euro del 2018 ai 7,91 milioni del 2020), per effetto della diminuzione dei ricavi dell’esercizio stesso, unita al consistente aumento dei costi per servizi e delle svalutazioni; di conseguenza, il patrimonio netto è diminuito, attestandosi nel 2020 a 61,39 milioni (75,57 milioni nel 2017).

Scarica il documento allegato

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