Cambia nettamente la vocazione di Guangzhou, capitale della provincia di Guangdong, a sudest della Cina, che da città industriale/postindustriale è destinata a diventare un centro finanziario regionale con raggio d'azione internazionale.
La metamorfosi della città avverrà alla cinese, ossia non per naturale e disordinata mutazione del tessuto economico, sociale e quindi urbanistico della città, ma a botte di pianificazione quinquennale e razionalizzazione degli spazi e del loro utilizzo.
Il governo locale ha infatti pianificato la costruzione (fisica, fatta di palazzi e immobili ad hoc) di un centro finanziario regionale, che è stato in precedenza approvato dal comitato del partito di Guangzhou e dal governo della città.
L'autorità politica locale darà priorità allo sviluppo di una piattaforma di finanziamento del commercio internazionale e una zona funzionale finanziaria con l'obiettivo di offrire un sostegno finanziario per un nuovo ciclo di sviluppo economico.
A livello di business i servizi finanziari che dovranno essere implementati di pari passo allo sviluppo urbanistico riguarderanno business internazionale, le industrie tradizionali, scienza e tecnologia, credito rurale e finanziamenti privati.
Il piano di sviluppo arriva poi a dettagliare il numero di aziende della regione che, entro il 2015, sbarcheranno in Borsa: saranno tra 150 e 200.
Ora le autorità politiche della città inizieranno un tour di presentazione della Città della finanza internazionale di Guangzhou per presentarla a investitori e operatori globali del mondo della finanza.
La costruzione della Città della finanza, che occupa una superficie di 7,5 chilometri quadrati, dovrebbe essere completata entro il 2016.
Se i tempi verranno rispettati è previsto un effetto positivo sul Pil della regione dell'8% entro il 2015 e del 10% entro il 2020.
Guangzhou, inoltre, diverrà complementare a Hong Kong, che si trova a poche miglia dalla costa della regione di Guangdong, nel commercio internazionale.
