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Se oggi Crif ha certificato il calo dei default riguardo ai crediti problematici, Atradius nel suo Rapporto Paese Italia (in allegato) prevede un aumento dei default aziendali nella seconda metà del 2021.
È prevista una crescita cumulativa di insolvenze e fallimenti aziendali in Italia (+4%) per la seconda metà dell’anno, con un trend in salita atteso anche per il 2022.
Nonostante il rinnovo del piano di aiuti varati dal governo, messi a disposizione del sistema imprenditoriale italiano per fronteggiare la crisi economica e sociale innescata dalla pandemia, il già discusso programma di riforme delineato in sede europea e in attesa di applicazione in Italia (in primis, la riforma del quadro normativo sulla crisi d’impresa e d’insolvenza la cui entrata in vigore è slittata alla prossima primavera), i dati previsionali sui default aziendali in Italia evidenziano, per i prossimi mesi, difficoltà per molti comparti di agganciare una, seppur timida, ripresa le cui avvisaglie sono già apparenti.
Secondo il Rapporto, quest’ultima si attesterà su un +4,6% del PIL quest’anno, portando un +10% di investimenti ed export su base annua, dopo una contrazione a due cifre registrata nel 2020. Tuttavia – evidenzia il rapporto economico/settoriale pubblicato da Atradius - con la riduzione dei redditi delle famiglie e la disoccupazione in aumento al 9,9% nel 2021 e 2022, il rimbalzo dei consumi privati rimarrà modesto attestandosi circa al 3,5% (dopo un calo dell’11% nel 2020).
In questo contesto, i segnali di ripresa di alcuni comparti restano ancora timidi. Andando nel dettaglio: nel settore automobilistico rimangono sotto pressione liquidità e flussi di cassa delle aziende, con ripercussioni negative sul rischio di credito commerciale.
Modesta la performance attesa a causa degli impatti negativi della crisi pandemica. Nel chimico/farmaceutico, l’incremento della produzione conferma il buon andamento del comparto in cui il rischio di credito commerciale si mantiene su livelli modesti. Migliorano sensibilmente i risultati del comparto ingegneria meccanica, la cui ripresa sembra essere trainata dalla realizzazione di progetti di respiro internazionale a cui partecipano aziende italiane del comparto.
Modesta la ripresa del settore metallurgico, mentre la performance del settore delle costruzioni è ancora scarsa ed il rischio di credito alto.
Fanalino di coda il settore dei servizi, il più colpito dalle misure di contenimento del virus varate a seguito della pandemia. Una debole ripresa è prevista per il 2021, mentre si potrà parlare di un ritorno al pieno regime solo a fine 2022.
Scarica il Rapporto allegato
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