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29 Gennaio 2024

Halldis: cresce la domanda di affitti short e mid-long term

di red

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Aumenta la domanda di affitti brevi e, in particolare, quella dei soggiorni medio-lunghi. Nel 2023, anno che ha visto la ripresa del turismo nel nostro Paese con oltre 445 milioni di presenze, trainate dagli stranieri (quasi 230 mln), superando di otto milioni i livelli record pre-pandemici del 2019, la richiesta di short-rental aumenta del 15% e quella di mid-long term del 30%, confermando la tendenza del 2022. A scattare la fotografia è uno studio di Halldis.

Nel settore degli affitti brevi, giro d’affari di quasi 1,5 mld, 600.000 proprietà coinvolte, di cui quasi 120.000 gestite da operatori professionali (property manager), gli immobili destinati a tale formula crescono in tutte le città italiane: 20.000 a Roma (+17%), 18.000 a Milano (+10%), 10.000 a Firenze (+21%), 6.700 a Venezia (+17%), 3.400 a Bologna (+10%) (dati elaborati da Halldis su fonti Assoturismo-CST, Istat, Scenari Immobiliari, Federalberghi Sociometrica, Comuni di Roma, Milano e Firenze).

Nel dettaglio del campione di Halldis, le prenotazioni per i soggiorni medio-lunghi dal 2022 al 2023 passano da 15 a 16 a Bologna, da 47 a 50 a Firenze, da 115 a 146 a Roma e da 150 a 187 a Milano.

Da evidenziare la durata media: Milano e Firenze (78 giorni in media), Roma (89) e Bologna, dove la domanda si dilata in modo significativo tra il 2022 e il 2023 (da 61 a 110 giorni.

L’ADP (Average Daily Price, prezzo medio giornaliero) registra i seguenti valori: Milano 92 euro, Roma 95, Firenze 98 e Bologna 52 euro). Sale in modo apprezzabile a Firenze (da 84 a 98 euro) e Roma (da 79 a 95 euro), modesto a Bologna (da 46 a 52 euro) mentre rimane stabile Milano (da 93 a 92 euro). La tendenza è in continuità con la situazione nell’Unione europea, che registra un +0,8% dei prezzi degli affitti nel terzo trimestre 2023 (dati Eurostat), in continuità con il dato dal 2010 al 2023: +22%.

Il mercato è condizionato dal forte aumento del costo del denaro e di conseguenza dei tassi di interesse, che rendono molto oneroso acquistare un immobile con un mutuo economicamente sostenibile.

Michele Diamantini, Ceo Halldis: “Chi soggiorna per un periodo medio-lungo apprezza più le comodità degli immobili e delle amenities di chi lo fa per uno breve. In questo senso, anche i canali distributivi specializzati come Airbnb diventano partner importanti perché hanno logiche, costi e tempistiche diverse da quelle proprie dei portali per affitti brevi. Il residenziale in affitto in Italia è storicamente una prerogativa dei privati, tuttavia nuovi stili di vita, esigenze abitative e concentrazione nelle grandi città, attraggono sempre più investitori istituzionali. Il settore è in crescita e sta vivendo una fase di organizzazione e miglioramento. L’obbligo per le piattaforme online di operare da sostituti d’imposta, finalmente esecutivo anche per Airbnb (nel 2022 sono stati versati 3,3 miliardi di euro allo Stato con la cedolare secca) è un passaggio di questa migliore regolamentazione, così come la normativa DAC7 e il processo di unificazione dei codici regionali in un unico nazionale CIN”.

Vincenzo Cella, general manager Halldis: “Le generazioni più giovani hanno meno propensione all’acquisto della casa perché immaginano un futuro lavorativo meno stanziale, con possibili spostamenti della propria residenza anche a causa di lavori meno duraturi. Le città metropolitane esprimono una maggiore richiesta di affitti medi e lunghi proprio perché offrono più opportunità professionali. Spicca Milano, ma anche città come Roma, Firenze e Bologna sono sotto pressione perché alle nuove generazioni del lavoro si affiancano anche professionisti affermati che operano per più mesi all’estero o decidono di abbinare occupazione e piacere (il cosiddetto bleisure) e gli studenti universitari fuori sede. I prezzi per i mid-long term - che, come ogni attività legata alle locazioni, dipendono dalla durata e dai periodi di stagione dalle regole del mercato”.

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