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20 Febbraio 2015

Quando la casa in affitto diventa un'industria

di Cristina Giua

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Meglio inquilini che proprietari.

Difficile immaginare uno scenario del genere in Italia, dove resiste salda l'idea che la casa in cui si vive la si debba per forza comprare - a costo di passare attraverso forme alternative come il rent to buy - relegando l'affitto solo a fasi possibilmente di passaggio della propria vita.

Completamente diversa la mentalità all'estero, dove a fronte di una platea di potenziali clienti che sceglie e cerca casa in affitto, la filiera del real estate si sta specializzando per rendere questa scelta  conveniente a entrambe le parti.

Si tratta anzi di un segmento oggi all'avanguardia, dove si stanno consumando grandi battaglie per il controllo del mercato.

A patto di riuscire a sfruttare l'effetto positivo delle economie di scala, perché la scelta è vincente solo se si gestiscono grossi volumi di appartamenti.

La tendenza a specializzarsi in case in affitto ha messo ad esempio radici negli Stati Uniti, grazie alla crisi dell'immobiliare-finanziaria che ha colpito gli Usa dal 2007 in poi.

Il crollo dei prezzi delle case ha permesso di mettere le basi per creare grandi portafogli di proprietà residenziali, spesso acquistate a prezzi da saldi di fine stagione.

Poi il business è cresciuto sulle proprie gambe, così come i prezzi delle case, non più così competitivi come in tempo di crisi.

E' di oggi la notizia che Silver Bay reality trust, la prima società specializzata in affitti di case singole ad essersi quotata a Wall Street, comprerà da American Homes un pacchetto di 2.460 appartamenti.

Prezzo dell'operazione: circa 230 milioni di euro.

Le abitazioni si trovano in maggioranza nel Sud degli Stati Uniti: nel 90% dei casi sono alloggi già occupati da un inquilino in grado di pagare un canone medio di circa 850 euro al mese.

Con questa acquisizione il numero totale di case gestite della compagnia arriverà a 9mila unità: una bella massa di liquidità in arrivo ogni mese, su sui l'azienda punta ora a massimizzare i rendimenti.

Altra nazione, ma stessa logica per la tedesca Deutsche Wohnen, che giusto due giorni fa ha fatto sapere di aver offerto 980 milioni di euro per comprare Conwert Immobilien Invest, società austriaca che si occupa dello stesso segmento immobiliare.

L'obiettivo è sempre quello: aumentare la propria quota di mercato, fino a diventare il maggior proprietario e gestore di case in affitto, con un portafoglio di appartamenti locati o da locare, diffuso in modo capillare sul territorio.

E a Wohnen non manca molto: possiede già 146mila appartamenti a reddito, se riuscisse ad aggiudicarsi le 25mila unità di Conwert si avvicinerebbe al più grande proprietario tedesco, Deutsche Annington Immobilien, che di case in affitto in Germania ne gestisce 184mila.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi