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28 Aprile 2020

Ponte Genova, Salini: Serve piano Marshall infrastrutture per far ripartire Paese

di G.I.

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"Abbiamo attraversato il mondo con le nostre infrastrutture ma c'è stato un momento in cui ci siamo dimenticati che vanno manutenute. Non sono eterne. Abbiamo imparato a nostre spese che il calcestruzzo dura 50 anni, ma abbiamo tutte le infrastrutture del Paese che sono realizzate in calcestruzzo: pensiamoci". Così Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo, oggi a Genova per il varo dell'ultimo impalcato del nuovo viadotto sul Polcevera.

La sua azienda, assieme a Fincantieri, ha dato vita al consorzio PerGenova incaricato della ricostruzione.

"Vorrei che da qui partisse un grande piano di manutenzione e di costruzione nel Paese, che dia lavoro a milioni di persone, in questo momento atterrite nelle loro case, che non sanno quale sarà il loro futuro- afferma Salini- penso a un grande piano, il piano del governo Conte, come se fosse il nuovo piano Marshall, da cui far ripartire il Paese, dando una nuova fiducia a chi guarda a questo ponte, fatto con le mani, il simbolo di un cambio importante".

Dopo il completamento a febbraio delle 18 pile, Salini Impregilo e Fincantieri insieme nella joint venture PerGenova hanno avviato la fase finale della costruzione della struttura portante, dopo soli 10 mesi dal primo getto delle fondazioni della prima pila a giugno 2019.

A illustrare come è stata vinta la sfida di realizzare il nuovo viadotto sul Polcevera, comprimendo i tempi, in poco più di un anno, ma mantenendo come 'pilastro' la sicurezza sul lavoro è stato Francesco Poma, Project Director PerGenova: “Abbiamo puntato su un forte project planning e coordinamento e su una grande collaborazione”. Con il sollevamento del diciannovesimo e ultimo impalcato vengono completati i 1.067 metri di viadotto sul Polcevera saldati in un’unica enorme piastra d’acciaio, tenuta insieme dalle 18 giganti pile di calcestruzzo.

Stefano Mosconi, direttore di Cantiere PerGenova, sottolinea come "a completamento del varo riusciremo a camminare dal versante di ponente a quello di levante, simbolicamente si completa così l’unione delle due sponde".

La chiave per centrare l’obiettivo dei tempi record è stato mettere in parallelo tutti i processi sin dalla progettazione. Mentre era ancora in corso la demolizione del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, in cantiere si stavano costruendo già le nuove pile. La gestione della sicurezza - evidenzia Poma - si è basata sulla "grande collaborazione di tutti gli interlocutori che hanno lavorato sul progetto per portarlo a termine nel minor tempo possibile". E i lavori sono andati avanti notte e giorno, 7 giorni su 7.

"L’attenzione alla sicurezza - spiega Poma - è stata massima da subito e ci ha aiutato anche con il rischio Covid 19, imprevedibile, ma che ci ha trovato subito pronti a reagire come abbiamo fatto, lavorando sulla distanza social". Ma - aggiunge - "abbiamo lavorato molto anche sulla condivisione e partecipazione delle persone che lavorano in cantiere: perché devono essere loro per prime a proteggere se stesse e i colleghi". E la testimonianza di due giovani professionisti under 30, Simona Olcese, Controllo Qualità PerGenova, e Francesco Grasso Leanza, assistente junior di cantiere PerGenova, racconta l’impegno per realizzare il Nuovo Ponte come "un’esperienza unica", resa possibile da un "grande spirito di squadra".

Per il taglio del nastro si dovrà aspettare ancora un po', verosimilmente metà luglio. Perchè il ponte-nave, disegnato da Renzo Piano, progettato da Italferr sia completato ci vuole ancora una lunga serie di passaggi fondamentali. Intanto, bisogna completare l'installazione degli ultimi carter laterali e delle velette per concludere la struttura entro il 10 maggio. Poi verranno rimossi tutti gli appoggi e inizierà la manovra di centraggio e collocamento di tutto l'impalcato nella sua sede definitiva, 26 centimetri più in basso dell'attuale. Dopodichè, si potrà iniziare la preparazione della soletta in calcestruzzo su cui, infine, verrà gettato l'asfalto. A quel punto, collaudo statico e taglio del nastro. Nel frattempo, saranno terminati anche tutti i lavori per la dotazione tecnologica del nuovo ponte e la messa in sicurezza dell'elicoide che collega la struttura al resto del nodo autostradale genovese.

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