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19 Agosto 2011

Morgan Stanley taglia le stime di crescita mondiale. Europa vicina alla recessione nel 2012

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Morgan Stanley è pessimista e riduce le proprie stime sulla crescita economica mondiale per il 2011.

La banca prevede una crescita complessiva del 3,9% rispetto a un +4,2% stimato in precedenza.

Le cause sarebbero la crisi dei debiti sovrani in Europa a cui i leader europei non sanno trovare una risposta adeguata, un calo di fiducia in generale e la prospettiva di una stretta fiscale.

Il rallentamento interesserà anche i mercati emergenti.

Nel nuovo rapporto Morgan Stanley ha anche abbassato le stime sulla crescita di questi Paesi per il 2011 al 6,4% dal 6,6% indicati in precedenza (+7,8% nel 2010) e per il 2012 al 6,1% dal 6,7%.

Il peso dei mercati emergenti nell'economia globale è al 50% e il loro contributo alla crescita, secondo la banca d'affari, ha già raggiunto l'80%.

Per l'Europa gli economisti per quest'anno e per il prossimo si aspettano una crescita del Pil dello 0,5% “significativamente sotto alla nostra precedente stima dell'1,2%”.

Gli esperti di Morgan Stanley stimano che nei prossimi 6-12 mesi sia gli Stati Uniti sia l'Eurozona ci andranno molto vicini alla recessione.

Eppure, dicono, questo scenario è poco probabile perchè il settore corporate sembra sano, i redditi reali delle famiglie saranno sostenuti tramite una bassa inflazione di fondo e perchè prevedono “più azione da parte della Fed e della Bce, compresi tagli ai tassi d’interesse” allentamenti sul fronte monetario non standard.

Dietro invece la revisione al ribasso delle stime della crescita ci sono soprattutto, oltre ai deludenti dati statistici, anche “i recenti errori di politica negli Stati Uniti e in Europa e anche la prospettiva di ulteriore irrigidimento fiscale nel 2012”.

La critica degli economisti di Morgan Stanley ha interessato anche le previsioni sulla crescita cinese, ritoccate per il 2012 a +8,7% da +9%. 

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