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20 Maggio 2022

Mercato residenziale: compravendite +34% nel 2021 (Report)

di red

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Il mercato immobiliare residenziale italiano nel 2021 conferma il trend positivo che lo caratterizza dal 2014, interrotto solo dal dato negativo registrato nel 2020 quando, a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia, le compravendite hanno registrato un calo del 7,7%.

Nel 2021 il mercato residenziale è tornato a crescere in termini di volumi scambiati. Con 748.523 transazioni, l'anno si è chiuso registrando un incremento delle compravendite pari al 34% rispetto al 2020. Ponendo a confronto il risultato con quello del 2019, si osserva un tasso di crescita del 24%, con oltre 140 mila abitazioni compravendute in più.

I dati emergono dal Rapporto immobiliare residenziale realizzato dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate in collaborazione con Abi, l'Associazione bancaria italiana. 

Secondo quanto rilevato dallo studio, l'aumento si è verificato in misura molto simile in ogni area del nostro Paese, superando ovunque il 30% rispetto al 2020 e il 20% rispetto al 2019. La Lombardia è la regione con il maggior numero di compravendite registrate nel corso dell'anno, con oltre 159mila transazioni, mentre è il Molise la regione con il maggior incremento del numero di compravendite di abitazioni, con poco più di 3mila scambi e una crescita dell'42,3%. Seguono la Liguria (+38,1%) e la Calabria (+37,9%). Tra le grandi città spiccano Roma (+31,4%) e Genova (+32,2%), seguite da Firenze (+28,9%) e Torino (+28,2%). Bene anche Napoli (+27,6%), Milano (+24,4%) e tutte le altre principali città.

Guardando a posti auto, box e pertinenze, nel 2021 sono stati scambiati circa 140.700 depositi pertinenziali in tutto il territorio nazionale, un dato in aumento del 70,1% rispetto al 2020 e dell'87,7% rispetto al 2019. Gli scambi di box e posti auto sono stati circa 436mila, un dato che rappresenta una crescita del 31,8% rispetto al 2020 e del 23,2% rispetto al 2019.

In Italia, 366mila acquisti di abitazioni sono stati effettuati ricorrendo a un mutuo ipotecario, in aumento del 34% rispetto all'anno precedente. Nel 2021 gli istituti di credito hanno erogato complessivamente quasi 50 miliardi di euro, in media circa 136mila euro per ogni compravendita assistita da mutui.

Nel corso dell'anno, il numero di abitazioni locate è stato oltre 1 milione e 365mila, quasi il 6% in più rispetto al 2020. La superficie media dell'abitazione locata si colloca intorno agli 84 mq con un canone annuo medio per unità di superficie pari a 70,6 euro/mq. Anche nel 2021, come già evidenziato nei rapporti degli anni precedenti, il canone medio annuo più elevato per i nuovi contratti si conferma quello relativo alla locazione agevolata per studenti (79,2 euro/mq), mentre risulta più basso il canone dei contratti ordinari di lungo periodo (69,6 euro/mq).

Il rapporto 2021 contiene anche un'analisi dell'andamento dell'indice di Accessibilità, una misura della possibilità di accesso all'acquisto della casa da parte delle famiglie, e dei vari fattori che lo influenzano. Maggiore è il valore dell'indice più è facile acquisire una casa da parte della famiglia finanziandosi con un mutuo.

Nel corso del secondo anno caratterizzato dalla pandemia, le condizioni di accesso delle famiglie all'acquisto di un'abitazione contraendo un mutuo sono rimaste sostanzialmente stabili sia rispetto ai livelli dello scorso anno sia a quelli del 2019 che rappresentava il valore massimo delle condizioni di accesso nell'intero orizzonte temporale osservato. Nella media del 2021 l'indice di accessibilità risultava pari al 14,9%, di 1 decimo superiore sia al dato dell'anno scorso sia a quello della media del 2019. 

A favorire la tenuta dell'indice hanno concorso il permanere di un livello contenuto dei tassi di interesse, anche se in lieve crescita, e il sostanziale recupero dei livelli pre-pandemici del reddito delle famiglie italiane, grazie all'azione di sostegno anticiclica della politica fiscale. A peggiorare le condizioni di accesso, invece, ha contributo una crescita media dei prezzi delle case del 2,2%, che ha fatto seguito alla crescita del 2,4% dell'anno precedente.

La tenuta su livelli elevati delle condizioni di accesso all'acquisto di una abitazione risulta piuttosto omogenea a livello territoriale. Solo in Lombardia l'indice di accessibilità non è cresciuto rispetto all'anno precedente, mentre in 11 regioni, tra cui si segnalano Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia e Toscana, il miglioramento dell'indice è risultato superiore ai 2 decimi di punto.

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