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14 Gennaio 2013

Inzaghi (Uli): ''Dal dibattito elettorale non arrivano indicazioni sulla valorizzazione degli immobili pubblici''

di Guido Inzaghi, presidente Urban Land Institute Italia

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Semplicità ed efficacia dovrebbero costituire la guida per l'attivazione di un processo oggettivamente complicato e dunque tanto più bisognoso di regole di ingaggio affidabili.

Da più parti si è osservato che il quadro normativo è pronto per dare nuovo
 
impulso alle valorizzazioni degli immobili pubblici, ma la ricerca del meglio - attraverso il proliferare di raffinati strumenti procedurali - è sovente nemica del bene.

Anche nel dibattito elettorale mancano chiare indicazioni sul modello da attuare.

Abbandonato il federalismo demaniale (il progetto è  il frutto di una stagione ormai passata e sarebbe il caso di abrogare le regole sugli elenchi da sempre nel cassetto, ma mai pubblicati per evidenti ragioni politiche), si dovrebbe ora dare concreto avvio al progetto del sistema integrato dei fondi per le dismissioni: costituendo la Sgr ministeriale, istituendo i tre fondi centrali (rivolti ai beni dello Stato, ai beni militari, e di investimento indiretto nei fondi locali), sostenendo il decollo dei fondi locali e dando 
impulso alle procedure di selezione delle Sgr chiamate a collaborare con Comuni, Provincie e Regioni.  

Ma se anche questo non fosse il modello - magari per la sua oggettiva complicazione e, forse, per l'indipendenza dalla parte politica delle Sgr chiamate ad attuarlo - ne si dia atto con franchezza e ci si indirizzi con convinzione sugli altri procedimenti di recente disegnati.  

Quello di Cassa depositi e prestiti, che ha pensato un percorso che parte dal basso e nel quale sono gli enti locali, anche rispetto ai beni di proprietà statale mediante il coinvolgimento del Demanio, a chiedere a Cassa 
di agire quale advisor e acquirente di ultima istanza nel caso in cui il mercato non risponda. 

Oppure quello delle aste elettroniche per cui il Demanio si è  appena organizzato, oppure ancora quello del cosiddetto progetto Valore Paese, che si fonda sullo locazione/concessione dei beni, fino a un massimo di 50 anni, al fine della loro valorizzazione da parte dei privati.

Insomma, che l'arbitro (designato dalle elezioni) fischi l'inizio prima che gli spettatori paganti (gli investitori) abbandonino definitivamente lo stadio rendendo insostenibile la partita.
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