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8 Settembre 2014

Confesercenti, Italia ancora in recessione quest'anno

di G.S.

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Non sono rosee le previsioni di Confesercenti per il futuro del nostro Paese, alla luce dei dati sulle imprese e sui servizi disponibili ad oggi.
 
Secondo il presidente di Confesercenti-Ref, Marco venturi, il Pil italiano si ridurrà dello 0,2% nel 2014 e dovrà aspettare solo l’anno prossimo per una timida crescita dello 0,9%. Nel 2013 la crescita italiana è calata dell’8,5% rispetto ai livelli pre-crisi e i consumi sono scesi del 7,6%.
 
L’allarme riguarda inoltre la stangata da 20 miliardi di euro che si è abbattuta, in tre anni, su famiglie e imprese sotto forma di tasse in varie forme.
 
Venturi punta il dito contro il federalismo, che invece di ottimizzare il prelievo fiscale l’ha semmai aggravato: “Con una pressione fiscale reale - ha detto Venturi - intorno al 55% e bloccata al 44% del Pil, noi non possiamo pensare di crescere”.
 
“Di questo passo – ha proseguito - ci vorranno 7 anni per riportare il Pil sui valori del 2007,
mentre ci vorranno 6 anni per i consumi e 8 anni per gli occupati”.

Confesercenti calcola infatti che sono state 25 mila le imprese che hanno chiuso i battenti nei primi otto mesi del 2014, e anche il settore turistico è stato gravemente colpito quest’estate.
 
Il calo delle presenze dei turisti italiani è stato del 7-9%, in particolare nelle zone di mare, dove si è arrivato a cali di presenze del 20%. Aumentato meno del previsto anche il turismo straniero: solo il 2% in più rispetto al +15% dello scorso anno.
 
Male anche i dati Confesercenti sull’occupazione: a non lavorare sono ben 6 milioni di persone: 3 milioni perchè hanno perso il lavoro, altri tre perché non riescono a trovarlo, messi all’angolo dalla situazione di crisi.

La via d’uscita è quella di perseguite “incisive politiche dell’offerta”, oltre che di modernizzazione
del sistema imprenditoriale, di sburocratizzazione e riduzione di sprechi ed inefficienze.
 
In particolare si fa riferimento al caso delle aziende partecipate, degli acquisti della Pa e della riforma istituzionale. “Sulle aziende partecipate - recita il rapporto Confesercenti - la riduzione di circa 2000 unità, con un risparmio di 500 milioni di euro nel 2015, preannunciata dal Commissario Cottarelli, è sicuramente un dato positivo, ma certamente può essere solo un inizio: si stimano circa 10.000 enti partecipati (contro i circa 1000 in Francia) ed il risparmio di spesa può certamente essere molto più significativo”.
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