Ultime notizie
02 Maggio 2024
02 Maggio 2024
30 Aprile 2024
30 Aprile 2024
30 Aprile 2024
30 Aprile 2024
29 Aprile 2024
29 Aprile 2024
8 Settembre 2014
Confesercenti, Italia ancora in recessione quest'anno
di G.S.
Condividi:
Non sono rosee le previsioni di Confesercenti per il futuro del nostro Paese, alla luce dei dati sulle imprese e sui servizi disponibili ad oggi.
Secondo il presidente di Confesercenti-Ref, Marco venturi, il Pil italiano si ridurrà dello 0,2% nel 2014 e dovrà aspettare solo l’anno prossimo per una timida crescita dello 0,9%. Nel 2013 la crescita italiana è calata dell’8,5% rispetto ai livelli pre-crisi e i consumi sono scesi del 7,6%.
L’allarme riguarda inoltre la stangata da 20 miliardi di euro che si è abbattuta, in tre anni, su famiglie e imprese sotto forma di tasse in varie forme.
Venturi punta il dito contro il federalismo, che invece di ottimizzare il prelievo fiscale l’ha semmai aggravato: “Con una pressione fiscale reale - ha detto Venturi - intorno al 55% e bloccata al 44% del Pil, noi non possiamo pensare di crescere”.
“Di questo passo – ha proseguito - ci vorranno 7 anni per riportare il Pil sui valori del 2007,
mentre ci vorranno 6 anni per i consumi e 8 anni per gli occupati”.
Confesercenti calcola infatti che sono state 25 mila le imprese che hanno chiuso i battenti nei primi otto mesi del 2014, e anche il settore turistico è stato gravemente colpito quest’estate.
Il calo delle presenze dei turisti italiani è stato del 7-9%, in particolare nelle zone di mare, dove si è arrivato a cali di presenze del 20%. Aumentato meno del previsto anche il turismo straniero: solo il 2% in più rispetto al +15% dello scorso anno.
Male anche i dati Confesercenti sull’occupazione: a non lavorare sono ben 6 milioni di persone: 3 milioni perchè hanno perso il lavoro, altri tre perché non riescono a trovarlo, messi all’angolo dalla situazione di crisi.
La via d’uscita è quella di perseguite “incisive politiche dell’offerta”, oltre che di modernizzazione
del sistema imprenditoriale, di sburocratizzazione e riduzione di sprechi ed inefficienze.
In particolare si fa riferimento al caso delle aziende partecipate, degli acquisti della Pa e della riforma istituzionale. “Sulle aziende partecipate - recita il rapporto Confesercenti - la riduzione di circa 2000 unità, con un risparmio di 500 milioni di euro nel 2015, preannunciata dal Commissario Cottarelli, è sicuramente un dato positivo, ma certamente può essere solo un inizio: si stimano circa 10.000 enti partecipati (contro i circa 1000 in Francia) ed il risparmio di spesa può certamente essere molto più significativo”.
Secondo il presidente di Confesercenti-Ref, Marco venturi, il Pil italiano si ridurrà dello 0,2% nel 2014 e dovrà aspettare solo l’anno prossimo per una timida crescita dello 0,9%. Nel 2013 la crescita italiana è calata dell’8,5% rispetto ai livelli pre-crisi e i consumi sono scesi del 7,6%.
L’allarme riguarda inoltre la stangata da 20 miliardi di euro che si è abbattuta, in tre anni, su famiglie e imprese sotto forma di tasse in varie forme.
Venturi punta il dito contro il federalismo, che invece di ottimizzare il prelievo fiscale l’ha semmai aggravato: “Con una pressione fiscale reale - ha detto Venturi - intorno al 55% e bloccata al 44% del Pil, noi non possiamo pensare di crescere”.
“Di questo passo – ha proseguito - ci vorranno 7 anni per riportare il Pil sui valori del 2007,
mentre ci vorranno 6 anni per i consumi e 8 anni per gli occupati”.
Confesercenti calcola infatti che sono state 25 mila le imprese che hanno chiuso i battenti nei primi otto mesi del 2014, e anche il settore turistico è stato gravemente colpito quest’estate.
Il calo delle presenze dei turisti italiani è stato del 7-9%, in particolare nelle zone di mare, dove si è arrivato a cali di presenze del 20%. Aumentato meno del previsto anche il turismo straniero: solo il 2% in più rispetto al +15% dello scorso anno.
Male anche i dati Confesercenti sull’occupazione: a non lavorare sono ben 6 milioni di persone: 3 milioni perchè hanno perso il lavoro, altri tre perché non riescono a trovarlo, messi all’angolo dalla situazione di crisi.
La via d’uscita è quella di perseguite “incisive politiche dell’offerta”, oltre che di modernizzazione
del sistema imprenditoriale, di sburocratizzazione e riduzione di sprechi ed inefficienze.
In particolare si fa riferimento al caso delle aziende partecipate, degli acquisti della Pa e della riforma istituzionale. “Sulle aziende partecipate - recita il rapporto Confesercenti - la riduzione di circa 2000 unità, con un risparmio di 500 milioni di euro nel 2015, preannunciata dal Commissario Cottarelli, è sicuramente un dato positivo, ma certamente può essere solo un inizio: si stimano circa 10.000 enti partecipati (contro i circa 1000 in Francia) ed il risparmio di spesa può certamente essere molto più significativo”.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Student Housing: accordo per 800 nuovi
Notizie Correlate
Flash News
News
red
News
red
News
red
News
red
News
red
News
red
News
07 Novembre 2023
red
News
red
News
07 Novembre 2023
red
News
07 Novembre 2023
red