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21 Ottobre 2019

Nomisma, aumento cedolare secca su affitti č autogoal

di Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma

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L'aumento della cedolare secca sugli affitti abitativi a canone calmierato non trova d'accordo nessuno. Dopo l'immediata presa di posizione di Confedilizia, a dichiarare la propria contrarietà a un incremento della tassazione su queste locazioni dal forte carattere sociale sono state - significativamente - le controparti dei proprietari nei contratti di locazione, i sindacati degli inquilini. Ieri, poi, severe critiche alla decisione del Governo sono state espresse anche da Nomisma.


Ricapitoliamo. La cedolare al 10 per cento esiste da 6 anni. È stata introdotta nel 2014 da un Governo a guida Pd e confermata nel 2017 da un altro Esecutivo a guida Pd. Ha funzionato perfettamente e la nota di aggiornamento del Def (predisposta da questo Governo) certifica che è stata decisiva per ridurre in modo rilevantissimo l'evasione nel comparto. La conferma, dunque, era unanimemente considerata un esito scontato. A maggior ragione, da parte di un Esecutivo che ha intitolato alla lotta all'evasione la sua prima manovra e ha annunciato un Piano Casa finalizzato anche a favorire l'accesso all'abitazione in affitto.

Una componente essenziale della maggioranza - Italia Viva - ha fatto sapere che non approva l'aumento della cedolare. Confedilizia confida che, in assenza di un ripensamento da parte del Governo, questa posizione venga fatta valere sino in fondo".

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