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19 Ottobre 2022

Tra Covid e bollette l'ufficio flessibile ha nuove opportunità

di Maurizio Cannone, direttore Monitorimmobiliare, per Il Sole 24 Ore

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Prima a causa del Covid ora per arginare il costo delle bollette elettriche, sempre più aziende optano per il lavoro a distanza da parte dei propri collaboratori. L’ultimo in ordine di tempo è il Comune di Milano: tutti i venerdì si potrà lavorare solo in remoto con lo scopo di tagliare i consumi energetici degli uffici pubblici.

Non il semplice lavoro da casa, ma presso veri spazi di lavoro affittati dalle aziende per i propri collaboratori in alternativa o in aggiunta alla sede tradizionale.

E la tendenza andrà a rafforzarsi ulteriormente se è vero che le aziende specializzate nella locazione di spazi di lavoro condiviso stanno registrando crescite di fatturato a doppia cifra. I due principali operatori mondiali, IWG e Wework hanno entrambi superato i due miliardi di dollari di ricavi nel 2021.

“Il mercato degli uffici è in continua evoluzione e le misure per contrastare la diffusione del Covid-19 hanno influenzato il modo di vivere gli spazi di lavoro. Con il progressivo ritorno alla normalità, le esigenze di lavoratori e aziende sono cambiate nuovamente. Ora, con la necessità di ridurre i consumi energetici, ecco un nuovo impulso che porterà a incrementare l’utilizzo di spazi di lavoro condivisi” - così Mauro Mordini, country manager Italia di IWG. E le dimensioni medie delle aziende clienti aumentano. Non più solo start up o singoli professionisti ma anche medie e grandi aziende fanno ricorso a questa impostazione. “Non è più inusuale ricevere richieste per 80-100 persone. Nel pre-pandemia poteva rappresentare un'eccezione, non la regola – precisa Mordini. Oggi è aumentata a dismisura la dimensione della richiesta delle aziende. Negli ultimi 12 mesi l’incremento rispetto allo scorso anno è stato del 20% con l’obiettivo di aprire 500 nuove sedi nel 2022”.

La richiesta è talmente aumentata da rendere necessario utilizzare spazi impensabili fino a ieri. Per esempio, la catena di supermercati Tesco ha lanciato il primo spazio condiviso a Londra: all’interno di un suo punto vendita tradizionale sono stati destinati alle locazioni anche di un solo giorno 3800 mq con 30 postazioni di coworking, 20 open desk, sale riunioni e aree comuni.

Il fenomeno degli spazi di lavoro condivisi è partito ben prima della comparsa del Covid, tanto che abbiamo già potuto assistere al primo grande crollo del settore.

Nel 2019 si è infatti verificato il collasso di Wework. Fondata nel 2018 da Adam Neumann ha tentato la quotazione valutandola 47 miliardi di dollari. Scommessa persa, IPO annullata e azienda avviata ad abbassare le saracinesche, è stata salvata da Softbak che, dopo aver licenziato il fondatore, ha portato allo sbarco alla borsa di New York nel 2021 ma con una valutazione ben lontana dai sogni inziali tanto che oggi la capitalizzazione non raggiunge i 2 mld di dollari.

Il settore spazi di lavoro condivisi è oggi una grande opportunità, specie per i proprietari immobiliari. Infatti il Covid ha mostrato quanto sia vulnerabile la locazione tradizionale: durante il lock down il conduttore non può utilizzare gli spazi, che comunque ha già pagato. lascerà gli spazi o chiederà una riduzione del canone? Comunque vada si tratta di un problema per la proprietà. Ecco allora che pare più redditizio destinare una parte degli immobili a locazioni flessibili, in modo da poter gestire in proprio il rischio tenant.

Interessante il caso di Covivio, l’ex Beni Stabili di Leonardo Del Vecchio, che conta un patrimonio immobiliare da 27 miliardi di euro che ha deciso di diversificare la tradizionale offerta di spazi in locazione creando Welio, il suo marchio per la locazione temporanea di uffici. Un mercato tanto dinamico che il Welio Duomo a Milano, 5.000 mq, è stato inaugurato ad aprile e subito ha registrato il tutto esaurito. Una richiesta talmente elevata da far dire ad Alexei Dal Pastro (nella foto), amministratore delegato Italia di Covivio: “Con Wellio Covivio ha saputo intercettare in maniera lungimirante i processi di trasformazione del modo di lavorare offrendo flessibilità, servizi premium e possibilità di condividere idee e competenze. L’affidabilità di un interlocutore unico e di grande esperienza come Covivio ha sicuramente rappresentato il vero punto di forza della nostra nuova attività”. Il mercato immobiliare cambia e gli operatori di rilievo colgono le opportunità.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi