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All'allarme lanciato dall'Ance, dopo l'annuncio dello stop all'acquisto di crediti fiscali legati al Superbonus da parte di Poste italiane e Banca Intesa, si aggiunge quello dell’Oice.
Giorgio Lupoi, presidente dell'Oice: “Siamo assolutamente a fianco dei colleghi dell'Ance per ribadire ancora una volta l'importanza, non soltanto di una politica industriale seria, che dia certezza agli operatori, ma anche e soprattutto di comportamenti seri e dignitosi nei nostri confronti. Al di là delle ipotesi che stanno circolando sulla modifica della percentuale del bonus, segno comunque di una positiva attenzione al tema da parte del nuovo Governo, oggi siamo assolutamente preoccupati da come si sta muovendo il settore creditizio e bancario che di fatto vessa il nostro mondo con atteggiamenti che finiranno per mettere sul lastrico imprese e progettisti. Per il resto, dopo l'urgenza della soluzione sulle cessioni, siamo a disposizione per definire insieme a Governo e Parlamento le nuove regole, che sono auspicabili e direi necessarie, ma solo per nuove attività non ancora avviate”.
Fabio Tonelli, coordinatore del gruppo di Lavoro Oice Superbonus: “Siamo oltre il livello di guardia per quanto riguarda le cessioni dei credito che sono ancora completamente incagliate; ad oggi i tempi medi di cessione dei crediti sono arrivati a molto oltre i quattro mesi, con un aggravio di oneri e balzelli per i professionisti incredibili e assurdi, a partire dai video per gli advisor scelti dalle banche. Ci vuole più serietà e rispetto soprattutto per chi si è messo al servizio delle imprese e dei loro clienti”.
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