Ultime notizie

11 Dicembre 2023

L’inverno demografico gela il mercato immobiliare

di Carlos Garcia

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

È facile pensare che se ci sono pochi giovani tra i potenziali acquirenti di un immobile si debba dare la colpa alla loro precaria situazione economica: tra lavori che non durano o che non vengono pagati a sufficienza, avventurarsi in un mutuo richiede una buona dose di coraggio.

È, in effetti, un dato da tenere in considerazione. Ma non è il solo che determina il calo statistico degli under 34 alla ricerca di una casa (soprattutto di una “prima casa”. Il punto è che di giovani ce ne sono sempre di meno, per effetto del cosiddetto “inverno demografico”. Se si mettono insieme le due cose, il mix rischia di essere davvero perverso.

Secondo l’ultimo Rapporto del Censis, elaborato con Federproprietà, la fascia di età 18-34 anni rappresentava nel 2003 il 23% della popolazione. Al giorno d’oggi, due decenni dopo, quella stessa fascia si è ridotta al 21,6%. Nel 2043 – stima con largo anticipo l’Istat – si sarà ridotta al 10,8%. In altre parole, nell’arco dei 40 anni che trascorreranno tra il 2003 e il 2043 ci saranno 4 milioni di giovani in meno di età compresa tra 18 e 24 anni, quell’età in cui uno vorrebbe mettere in pratica quello che vuole fare da grande. Ma anche quell’età sulla quale si regge il futuro di un Paese, tra lavoro (che aiuta a pagare le pensioni), produttività e, non ultimo, l’acquisto di una casa.

Ci sono (e ci saranno), dunque, meno giovani ma per quelli che già ci sono la situazione non è rosea. Sempre secondo il Censis, se nel 2012 gli under 34 che abitavano con almeno un genitore erano il 61,5%, nel 2022 la quota è salita al 67,4%. Forse perché, nonostante il tasso di occupazione sia in salita, non si trova un lavoro stabile, di qualità e che consenta di affrontare un debito importante.

Eppure, la Banca d’Italia sostiene che le richieste di mutui tra i giovani fino a 36 anni sono aumentate, arrivano a rappresentare quasi il 39% delle richieste totali. Va da sé, però, che nella maggior parte dei casi il giovane che decide di chiedere un mutuo è perché può contare sugli incentivi dello Stato e/o sui risparmi dei genitori. Senza questi due aiuti, con una popolazione giovanile sempre più scarsa in termine numerico e più penalizzata in termini occupazionali, la frenata in corso del mercato residenziale lascerebbe sull’asfalto segno ancor più profondi.

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi