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3 Dicembre 2024

Fondi Immobiliari: crescita globale del 2% nel 2024, l'Italia in testa con 138 mld di euro

di Red

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I fondi immobiliari, secondo il Rapporto su "I Fondi immobiliari in Italia e all'estero" di Scenari Immobiliari, continuano a rappresentare un motore del real estate a livello globale con una crescita del due per cento nel 2024.

L'Italia rimane in testa con un patrimonio in aumento a 138 miliardi di euro quest'anno (+5,3 per cento) e stime positive anche per il prossimo (+5,1 per cento).

In dieci anni i fondi immobiliari hanno investito a Roma 10 miliardi di euro, circa il 15 per cento del totale nazionale. La metà in uffici e il resto in retail, alberghi e residenziale.

Il risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari e i Reits si conferma anche nel 2024 come motore per la crescita del real estate e dell'economia mondiale. A livello globale il valore del patrimonio immobiliare è cresciuto sia per i fondi immobiliari che per i reit: le stime di fine anno indicano un valore del patrimonio complessivo pari a 4.750 miliardi di euro, in crescita del 2,15 per cento, di cui oltre 3.600 miliardi nei reit. In Europa il numero complessivo di fondi e reit sfiora i 2.260 veicoli, nove in più rispetto al 2023, per un patrimonio di 1.630 miliardi di euro (quasi due punti percentuali di incremento) con un peso europeo rispetto al totale mondo che sfiora il 35 per cento. Anche l'Italia resta in scia a questo trend positivo e nel 2024 raggiunge un patrimonio immobiliare posseduto direttamente dai 665 fondi attivi pari a 138 miliardi di euro (+5,3 per cento sul 2023), con previsioni di aumento del 5,1 per cento nel 2025, per 680 veicoli. 

"Il mercato degli investimenti immobiliari globale - ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di aggiornamento del Rapporto - si avvia a chiudere il 2024 con un volume di poco inferiore agli ottocento miliardi di dollari e un incremento rispetto al 2023 di oltre l'otto per cento. I risultati ottenuti dall'industria del real estate, dopo i minimi degli scorsi dodici mesi, dipendono dall'andamento disomogeneo della crescita economica e delle tendenze dei fondamentali nei territori e per le asset class, il che ha determinato un approccio prudente nella prima metà dell'anno e maggiore audacia nei mesi successivi. Gli investitori istituzionali sono tornati sul mercato e l'attività continuerà in maniera accelerata nei prossimi dodici mesi in particolare negli Stati Uniti e in Canada, oltre che in Europa dove nel 2023 e nei primi mesi del 2024 i valori dei beni sono stati rivisti. Esistono opportunità di crescita per il mercato del patrimonio gestito, la propensione alla diversificazione sta assumendo forme diverse e il mercato residenziale, asset class fondamentale dei reit americani e settore in espansione per i Paesi asiatici, dove la popolazione in espansione sta portando allo sviluppo dei centri urbani, continua a essere una nicchia per il nostro Paese. Le tendenze sociali e strutturali dei prossimi dieci anni creano domanda di alloggi e di servizi nelle economie emergenti e di riqualificazione e trasformazione del patrimonio nelle economie mature, sostenendo strategie di investimento differenziate".

"L'asset allocation del patrimonio gestito italiano - ha sottolineato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - ha visto variare lievemente il peso dei vari comparti: in crescita il residenziale e il ricettivo, stabili gli uffici e la logistica. Prospettive di ulteriore sviluppo per il comparto nel 2025 ipotizzano, sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr che partecipano al nostro gruppo di lavoro, una maggiore diversificazione dei portafogli e un incremento delle masse gestite. Attualmente il patrimonio ammonta a 138 miliardi di euro detenuto da 60 Sgr e 665 fondi immobiliari. Le prime venticinque Sgr per numero di fondi immobiliari gestiti possiedono circa seicentoquaranta veicoli, oltre il novantacinque per cento del totale. Il valore del patrimonio medio per le società di gestione è di circa 2,3 miliardi di euro; rispetto ai dodici mesi precedenti il dato è stato rivisto al rialzo (oltre cinque per cento) per effetto del consolidamento nel patrimonio gestito di nuove società e veicoli; ma se si considerano le prime venticinque Sgr che detengono la quasi totalità dei fondi, il patrimonio medio delle Sgr vale 2,4 volte, oltre 5,5 miliardi di euro".

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