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Assimpredil Ance: Rigenerazione energetica grande sfida per il futuro (Video)
di Red
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La decarbonizzazione del patrimonio edilizio è una delle grandi sfide che il settore delle costruzioni dovrà affrontare nei prossimi anni.
Secondo la ricerca “il valore dell'abitare” di Assimpredil Ance in collaborazione con Cresme, Simbola e l'European Climate Foundation si tratta di un percorso complesso che richiederà soluzioni e strumenti innovativi, concretezza e fattibilità,conoscenza e competenza, soprattutto per intervenire su un patrimonio edilizio storico come quello italiano. Lo studio getta le basi per una riflessione sulle possibili linee di intervento per l'attuazione in Italia della nuova direttiva europea recentemente approvata e sulle opportunità di medio-lungo periodo per il Paese in termini di riduzione della dipendenza energetica, potenziamento della filiera delle costruzioni e delle competenze, riduzione della bolletta energetica delle famiglie, specialmente quelle più fragili.
Lo stock edilizio nazionale, stimato al 2022, è di 12.539.173 edifici residenziali che ospitano un totale di 32.302.242 abitazioni di cui il 78,4% circa (25.324.854 abitazioni) è occupato da famiglie residenti. Un numero considerevole che rende I'Italia primo paese in Europa per numero di case per 1000 abitanti: se usiamo i dati dello stock abitativo dell'ISTAT, in Italia risultano 599 abitazioni ogni mille abitanti contro una media europea di 506, seguono Portogallo (582), Norvegia (579), Finlandia (576) e Francia (566). Un primato che evidenzia la centralità delle politiche per Ia casa nel nostro Paese, soprattutto alla luce di una graduale perdita di valore dello stock edilizio, specialmente nelle aree periferiche, dovuta al fatto che il 72% degli edifici ha più di 43 anni ed è stato costruito prima della legge sull'efficienza energetica (L. n.373/76) e che il 68,5% delle abitazioni hanno una classe energetica compresa tra la E e la G.
Il report dimostra che basterebbe far salire di sole 2 classi energetiche il patrimonio edilizio residenziale per consentire la riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia, pari a un risparmio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022 e allo stesso tempo un incremento del valore delle abitazioni. Una casa ristrutturata, come evidenziato nella ricerca, vale infatti mediamente il 44,3% in più di una casa da ristrutturare, un incremento che arriva al 50,8% fuori dalle aree metropolitane in luoghi non turistici, mentre nelle periferie, nelle corone delle aree metropolitane le case ristrutturate valgono il 40,5% in più di quelle non ristrutturate.
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola: "L'edilizia può dare un contributo importante per contrastare la crisi climatica e ridurre la nostra dipendenza dei combustibili fossili in particolare dal gas russo, resa drammatica dall'invasione dell'Ucraina. Puntare con intelligenza su case green e su edifici sostenibili abbassa le bollette per famiglie e imprese, aumenta il valore delle case, riduce la nostra dipendenza energetica, favorisce l'innovazione e la crescita di un settore strategico come l'edilizia, aumenta l'occupazione. L'edilizia orientata al green può produrre un made in Italy che punta su sostenibilità, innovazione, ricerca, e bellezza. Come è scritto nel Manifesto di Assisi, 'affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d'uomo e per questo più capaci di futuro".
Lorenzo Bellicini, direttore CRESME: “La sfida del cambiamento climatico si gioca sul piano dei comportamenti delle persone e sulle risposte di efficienza tecnica che siamo in grado di sviluppare: il nostro patrimonio edilizio è caratterizzato da un lato da classi energetiche molto basse, ma allo stesso termpo da condizioni climatiche molto diverse; per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili (ad esempio. migliorando di due classi energetiche attuali il nostro patrimonio edilizio) servirebbero tra i 260 e i 320 miliardi di euro, occorre quindi pensare a modalità di intervento che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi che ci vengono posti dall'Europa per gradi partendo dagli edifici più energivori, e con un percorso di medio-lungo periodo, che oltre a garantire un più corretto rapporto tra domanda e offerta, consentirebbe alle imprese i programmare investimenti in grado di porre le costruzioni alla testa del processo di innovazione".
Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance: "II Recepimento in ltalia della versione aggiornata della Direttiva Energy performance of building directive (Epbd) è sicuramente una delle grandi sfide a cui saremo chiamati nei prossimi anni e il settore delledilizia è pronto ma per rispettare le tempistiche e gli obiettivi, sarà necessario prevedere incentivi fiscali adeguati e rimodulati anche in base alla qualità tecnica degli interventi da effettuare, senza accantonare la cessione del credito lo sconto in fattura, pianificare gli interventi su un arco temporale congruo e porre attenzione sulla necessità di qualificazione delle imprese che devono effettuare i lavori. Su questi punti Assimpredil Ance ha lavorato in questi anni, ora è fondamentale un confronto con le lstituzioni per trovare le soluzioni più percorribili più opportune”.
Guarda l'intervista a Regina De Albertis, Assimpredil Ance
Guarda l'intervista a Lorenzo Bellicini, direttore CRESME
Guarda l'intervista a Ermete Realacci, Fondazione Symbola
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