Wikicasa ha condotto una rilevazione sul mercato degli affitti nelle città universitarie italiane che mostra significativi aumenti dei prezzi. A Roma, il quartiere San Paolo ha registrato un incremento del 29% rispetto alla media dei prezzi, mentre a Milano il quartiere Bovisa ha visto una crescita del 27%.
Lo studio ha analizzato i prezzi di affitto dal 2022 ad oggi in 24 città italiane riconosciute come principali poli universitari, tra cui Roma, Milano, Torino, Bari, Bologna e Firenze. In particolare, per Roma e Milano è stata effettuata un'analisi dei quartieri universitari.
Secocondo Mattia Colantuoni di Wikicasa, il mercato degli affitti nelle città universitarie è stato influenzato dall'aumento degli affitti brevi. Questo fenomeno ha ridotto lo stock di immobili disponibili per gli affitti a lungo termine, rendendo più difficile per gli studenti fuori sede trovare alloggi nei pressi delle università. Di conseguenza, si è registrato un crescente interesse verso zone secondarie ben collegate con le università.
A Roma, i prezzi degli affitti nella zona Bologna-Policlinico sono aumentati del 22%, mentre a San Paolo l'incremento è stato del 29%. Questi dati superano gli aumenti medi registrati nella capitale nello stesso periodo. Un caso particolare è rappresentato da Tor Vergata, dove i prezzi sono aumentati dell'11%, al di sotto della media cittadina.
A Milano, il quartiere Bovisa ha visto un aumento del 27% nei prezzi degli affitti, simile a quello registrato nel quartiere Dergano. Altri quartieri come Affori e Bicocca hanno segnato incrementi simili. Tuttavia, nel caso della zona Bocconi, gli affitti sono cresciuti meno della media cittadina ma con prezzi assoluti più elevati.
Si è registrato anche un picco di domanda nei mesi di settembre e ottobre, coincidenti con l'inizio dell'anno accademico. Tra le altre città universitarie analizzate, Firenze ha registrato un aumento del 44% nei prezzi degli affitti, seguita da Messina con un incremento del 43%. Pisa ha segnato l'aumento percentuale più elevato con un +45%.
Le città meno influenzate da questi rialzi sono state Perugia, Parma e Ferrara, con incrementi rispettivamente del 4,3%, 5,6% e 5,1%.