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30 Luglio 2021

500 giorni di blocco sfratti

di Confedilizia

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Cinquecento giorni di blocco sfratti, cinquecento giorni di violazione del diritto costituzionale di proprietà di privati e imprese da parte dello stesso Stato che dovrebbe garantirlo.

Risale al 17 marzo 2020 l’entrata in vigore del primo dei diversi provvedimenti di sospensione delle esecuzioni di rilascio, varati sia sotto il Governo Conte 2 sia durante l’Esecutivo Draghi. Il blocco è stato recentemente prorogato al 30 settembre 2021, per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020; al 31 dicembre 2021, per i provvedimenti di rilascio adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021.

Secondo Confedilizia, formalmente si è sbloccata la parte rimanente delle esecuzioni ma, di fatto, non viene svolto alcun rilascio, sia perché le ordinarie prassi dei procedimenti giudiziari contengono estesissime tutele per gli inquilini, sia perché il lungo blocco ha portato all’accumulo dei procedimenti. 

L’ultimo intervento legislativo, il decreto Sostegni, ha comportato la proroga anche delle esecuzioni riguardanti mancati pagamenti dei canoni che nulla hanno a che fare con il Covid. Tale aspetto, insieme, fra gli altri, con quello dell’impossibilità di distinguere le singole situazioni concrete, mettendo a raffronto le esigenze del proprietario e quelle dell’occupante, è uno dei motivi che hanno indotto diversi Tribunali a segnalare alla Corte costituzionale la possibile illegittimità della normativa, già dichiarata dalla Consulta per un’altra disposizione di sospensione delle esecuzioni.

Giorgio Spaziani Testa, Confedilizia: “Il blocco degli sfratti, ha lasciato migliaia di famiglie senza reddito, senza la disponibilità del loro immobile e, ciononostante, persino costrette a sopportarne le spese, a partire da quelle condominiali (salvo il piccolo sollievo della cancellazione dell’Imu 2021). È, inoltre, un incentivo alla deresponsabilizzazione delle autorità pubbliche, che sarebbero chiamate a risolvere i problemi che il blocco scarica invece sui proprietari privati, persone fisiche e imprese. Ogni giorno in più di permanenza della sospensione è una ferita inferta all’affitto, ai futuri inquilini (specie i meno abbienti), alla mobilità del lavoro, all’economia tutta. Come è possibile che non lo si comprenda (o si finga di non comprenderlo)?”. 

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