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La ricchezza immobiliare in mano alle pubbliche amministrazioni italiane vale "tra i 460 e 480 miliardi di euro", ma si tratta di asset "che vanno mantenuti e valorizzati". La stima arriva direttamente dalla ministra della pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, davanti agli esperti del settore che si sono dati appuntamento a Piazza Affari per la Convention del Real Estate, "RE ITALY Winter Forum", organizzato da Monitorimmobiliare, che ha visto oltre 2 mila partecipanti.
"Il governo - dice Dadone - ha piena consapevolezza dell'importanza strategica del comparto", ma gli immobili della PA "non sono sempre utilizzati al meglio" e per questo è "già in atto una riflessione su un utilizzo più efficiente degli spazi e una destinazione più razionale".
Da Confedilizia e Assoimmobiliare arriva pero' un appello alle istituzioni affinchè pongano maggiore attenzione al settore, che "è motore di sviluppo del paese".
Tra i modi per valorizzare la ricchezza immobiliare del Paese, contribuendo anche a ridurre il debito pubblico, è nato il fondo Dante, lanciato a settembre da Invimit Sgr, la società del Ministero del Tesoro incaricata di gestire gli immobili dello Stato. Il fondo sta riscontrando "tanto interesse e anche curiosità perchè è un'operazione completamente nuova", dice l'a.d. di Invimit Sgr, Giovanna Della Posta. Infatti "non è mai successo che lo Stato andasse a collocare questi asset sul mercato con le modalità del privato". Per poter sottoscrivere le quote di Convivio, primo comparto del fondo, manca ancora il via libera della Consob che - secondo l'a.d. - arriverà "entro fine marzo-aprile".
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Data Center e AI piacciono agli istituzionali; Dentons,
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