Webuild chiude il 2021 registrando nuovi ordini per 11,3 miliardi di euro, con un portafoglio ordini al 31 dicembre di 45,4 miliardi per il 92% relativo a progetti legati all'avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Guardando ai conti, il risultato netto adjusted attribuibile ai soci della controllante è negativo e si attesta a 56,4 milioni, mentre il dato non adjusted è negativo per 304,94 milioni. I ricavi sono saliti del 40% a 6,691 miliardi, l'Ebitda adjusted è aumentato del 95% a 451 milioni, superando le performance pre-pandemia. L'Ebit adjusted è stato di 198 milioni.
A livello finanziario, l'esercizio registra una posizione finanziaria positiva di 467 milioni e un debito lordo in calo a 2,65 miliardi.
Alla luce del solido backlog registrato dal Gruppo a fine 2021, per il 2022 sono attesi ricavi tra 7 e 7,5 miliardi, coperti interamente dall'attuale backlog, Ebitda margin del 7-7,5%, il mantenimento di una posizione finanziaria netta positiva e un book to bill maggiore di una volta nel periodo 2022-2024.
L'assemblea è stata convocata per il 28 aprile, il CdA proporrà un dividendo di 0,055 euro per azione ordinaria e di risparmio e il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie, per operare sul mercato come investimento a medio e lungo termine e per dotarsi di un portafoglio di azioni proprie di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria e/o di incentivazione.
Per quanto riguarda i temi ESG, progetti in corso di realizzazione genereranno benefici per 89 milioni di persone nel mondo, in termini di migliore accesso a infrastrutture idriche, energetiche, di mobilità e di pubblica utilità, con una riduzione annua delle emissioni di gas serra pari a circa 24 milioni di tonnellate di Co2.
