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21 Novembre 2023

ULI e PwC: solo un terzo degli operatori europei ottimista sulla crescita nel 2024

di red

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Il 75% dei principali operatori europei del Real Estate guarda con preoccupazione al futuro: le stime attuali non riflettono accuratamente tutte le sfide e le opportunità del settore immobiliare, in assenza di un punto di incontro tra le aspettative sui prezzi di mercato e le valutazioni contabili. Lo evidenzia l’ultimo report Emerging Trends in Real Estate® Europe di PwC e dell’Urban Land Institute (ULI).

I timori di "catching a falling knife" – si legge nel rapporto – sono espressi da molti degli oltre 1.000 leader del settore intervistati, poiché un’enorme incertezza continua a pervadere il mercato in Europa e contribuisce a far registrare volumi di investimenti bassi. L’indice MSCI ha registrato un calo del 42% rispetto alla media pre-Covid (2015 - 2019).

Solo un terzo degli intervistati si dichiara "ottimista sull’aspettativa di una maggiore redditività nel 2024". Tuttavia, il report indica un miglioramento della fiducia rispetto all’anno precedente (pari a un aumento dell’8%), pur partendo da un livello basso e ben al di sotto delle medie di lungo termine. Pesano il contesto di una lenta crescita economica in Europa e la "preoccupazione realistica" di una recessione incombente.

Tutto ciò, commentano ULI e PwC nel loro studio, porta gli investitori immobiliari a chiedersi come e dove impiegare i capitali in Europa. Per molti, ciò significa puntare sulle città che offrono liquidità nei periodi più rischiosi, Londra e Parigi in testa (e in quest’ordine). Le due capitali hanno rappresentato circa il 15% del volume totale delle transazioni immobiliari in Europa nei primi nove mesi del 2023. Dietro a loro ci sono Madrid, Berlino e Milano.

Chi ha risposto alla ricerca di ULI e PwC ritiene che le credenziali ESG avranno un effetto sostanziale sulle valutazioni degli asset nei prossimi 12-18 mesi e, in una visione a più lungo termine sul settore immobiliare entro il 2050.

Gli investitori – si legge ancora nel report – potrebbero essere particolarmente attenti a nuove infrastrutture energetiche, data center e sanità, spinti dai cosiddetti megatrend globali come i cambiamenti climatici, la digitalizzazione e la demografia. Queste tendenze, unite alla spinta verso la conformità ESG, apriranno la strada a nuove opportunità di sviluppo e investimento in settori quali lo stoccaggio di batterie per le energie rinnovabili, i parchi solari e le infrastrutture per veicoli elettrici.

Lisette van Doorn, CEO di ULI Europe: "C’è la sensazione che il settore immobiliare sia sull’orlo di una grave flessione della domanda nei principali mercati della locazione. Le opinioni sono contrastanti su quanto tempo sia necessario per la ripresa dell’attività del mercato. La stabilizzazione dei tassi di interesse, un atterraggio morbido dell’economia e una diminuzione dei tassi di interesse per ripristinare l’equilibrio con i rendimenti avrebbero tutti un impatto, così come l’aumento dei livelli di rifinanziamento, che porterebbe a maggiori difficoltà a causa di costi di finanziamento più elevati, nonché gli investimenti in conto capitale necessari per rendere gli asset adatti allo scopo in circostanze difficili e incerte".

Gareth Lewis, direttore di PwC: "C’è qualche speranza che le stelle si stiano allineando, che vi sia, cioè, maggiore chiarezza sui tassi di inflazione, sui tassi di interesse e sulle valutazioni, per facilitare una maggiore attività di transazione nel 2024. Tuttavia, è improbabile che esista un’unica tempistica per questo allineamento sui diversi mercati europei".

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