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16 Febbraio 2023

Terremoto, bonus e imprese di costruzioni

di Maurizio Cannone, Direttore Monitor

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L’Unione Europea sta mettendo mano a diversi aspetti della nostra vita con misure che condizioneranno fortemente il nostro futuro. Una su tutte, l'obbligo di efficientamento energetico degli edifici, sta creando grande apprensione tra i proprietari immobiliari (gran parte della cittadinanza italiana) e favore invece da parte delle piccole imprese di costruzioni, che saranno impegnate nella realizzazione dei lavori di adeguamento.


Mettiamo da parte le idee politiche e proviamo a mettere in fila gli elementi oggettivi.

    

Questa è la cartina del rischio sismico in Europa. Appare evidente che il problema, drammatico, si avverte in Turchia, Grecia e Italia. Nel resto d’Europa il problema non è percepito, almeno non quanto lo è da noi. E non a caso l’Ue imporrà efficienza energetica ma nessuna indicazione per la resistenza ai terremoti. C’è chi dice che sia importante cominciare a fare, poi si aggiusta il tiro. Sarà, ma i costi e i tempi per adeguarsi alle nuove direttive energetiche (l'Ance ha indicato in oltre 600 anni il peridodo necessario con i mezzi attuali) sono probabilmente insostenibili, pur non realizzando nulla per contenere il rischio sismico: intatno il terremoto in Turchia e Siria ha provocato una carneficina, forse 100.000 morti.


Una strage che secondo il governo di Ankara si deve, anche, alla pessima qualità delle costruzioni realizzate in totale spregio delle normative esistenti. In particolare quella introdotta dopo il terremoto del 1999 e ai numerosi condoni che, come in Italia, si ripetono nel tempo.


Nel mirino delle forze di polizia è finita l’intera categoria dei costruttori edili tanto che secondo quanto riporta la BBC sono stati emessi centinaia di ordini di cattura verso i responsabili di imprese di costruzioni che operano in Turchia accusati di non aver applicato le norme a edifici ora distrutti dal sisma.


In Italia conosciamo bene l’argomento ma continuiamo a girarci dall’altra parte. L’efficienza energetica è sì fondamentale ma forse la priorità andrebbe data a mettere in sicurezza statica gli immobili.
 

Secondo un appello della Società Italiana Geologia Ambientale "nel 2017 il Governo ha varato il SismaBonus, poi inglobato nel SuperBonus 110%, un provvedimento-cardine del PNRR. Purtroppo dei 72 miliardi finora spesi per il Superbonus solo il 4% sarebbe stato utilizzato per di SismaBonus (dati Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri), mentre il restante 96% sarebbe stato usato per l'EcoBonus”.
 

Quindi solo spiccioli per la messa in sicurezza sismica mentre la quasi totalità utilizzati per il rifacimento estetico degli immobili. I motivi forse si trovano nelle tipologie di intervento. Se mettere in sicurezza sismica richiede alta specializzazione e un numero limitato di operatori sul mercato, rifare una facciata o montare un capotto termico sono senza dubbio (analizzando la qualità del lavoro il discorso sarebbe diverso) alla portata di quasi tutte le imprese edili.
 

Proprio oggi arriva la sentenza per il crollo avvenuto in un condominio a Roma durante la ristrutturazione di un appartamento sul Lungotevere Flaminio nel 2016. Solo per una serie di fortunate circostanze non ci furono vittime tra le 30 famiglie che abitavano l’immobile, ma la sentenza fa venire i brividi. Il crollo fu dovuto a errati calcoli statici per un appartamento che si voleva rendere un open space e che quindi avrebbe, come ha fatto, scaricato il peso sui pilastri che non hanno retto. Calcoli fatti da un sedicente architetto che è stato condannato a due anni di reclusione. Sedicente architetto perché così si era presentato al proprietario dell’appartamento ma in realtà architetto non era.
 

Questo un caso emblematico del rischio che corrono le nostre case anche per i mancati controlli dei tecnici che dovrebbero intervenire.
 

È di ieri il video dei controlli effettuati poco prima del crollo nella galleria A26 vicino a Genova. Gli ispettori, di una società controllata da Autostrade per l’Italia, si erano ripresi mentre sfrecciavano a 70 all’ora nella galleria cantando a squarciagola, mentre i controlli andavano fatti palmo a palmo. Video che ora è finito in tribunale al processo per i 43 morti del crollo del Ponte Morandi. Guarda il video
 

Siamo sicuri allora che la priorità sia l’efficientamento energetico, pur importante e senza dubbio da realizzare, e non invece la messa in sicurezza sismica? Magari con personale specializzato, ammesso che lo si trovi?

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