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5 Dicembre 2023

Schnabel (Bce): inflazione al 2% entro il 2025, escluso nuovo rialzo dei tassi

di red

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Inflazione e rialzo dei tassi sono stati negli ultimi mesi i principali imputati accusati di avere condizionato in modo negativo l’accesso al credito e, di riflesso, il mercato immobiliare. Ora, però, dalla Banca centrale europea arrivano segnali rassicuranti, anche se devono essere recepiti con la dovuta cautela. Secondo Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, è "piuttosto improbabile un ulteriore aumento dei tassi", anche se "ci sarà un aumento dell'inflazione" e "c'è bisogno di più tempo. Rimaniamo dipendenti dai dati. Questa è la cosa principale", ribadisce.

Schnabel conferma che “nell’ultimo anno l'inflazione è diminuita rapidamente. Ciò è dovuto all'inversione dei precedenti shock dal lato dell'offerta ed è stato determinato principalmente dai prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari". La banchiera ammette che questa tendenza "è stata una sorpresa molto piacevole", come lo è anche il fatto che l’inflazione di fondo “stia ora scendendo più rapidamente di quanto ci aspettassimo".

Ciò non significa che si possa abbassare la guardia: "Nonostante questi sviluppi positivi – commenta Schnabel – continuo a credere che non dobbiamo dichiarare prematuramente la vittoria sull'inflazione. Continuiamo ad aspettarci un rialzo nei prossimi mesi" per effetto di alcune misure fiscali e del possibile aumento dei prezzi dell'energia.

Il membro del board della Bce ritiene, comunque, che “restiamo sulla buona strada verso l'obiettivo del 2%" ed è convinta che questo traguardo sarà raggiunto “entro il 2025”. Il che avrà un effetto positivo sui tassi, secondo Schnabel: "I mercati sono fiduciosi che l'inflazione scenderà rapidamente e pertanto stanno scontando tagli anticipati e molto consistenti dei tassi per il prossimo anno", ma "le banche centrali sono più caute, e direi che dovrebbero esserlo ancora di più".

In Italia, secondo l’Istat, l'inflazione si ridurrà nel 2023 e nel 2024 per effetto della discesa dei prezzi dei beni energetici e delle conseguenze delle politiche monetarie restrittive attuate dall’Eurotower. La dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti scende nell'anno corrente al +5,4% e al +2,5% nel 2024.

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