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06 Dicembre 2023
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Tra i più importanti esempi di rigenerazione urbana in corso, a livello internazionale, va citato il recupero della Manifattura Tabacchi di Firenze, ex sito industriale degli anni 30 di 110.000 mq e 16 edifici.
Per la riqualificazione immobiliare del complesso è stata costituita una joint venture tra il Gruppo Cassa depositi e prestiti, attraverso la sua controllata Cdp Immobiliare, e il Gruppo Aermont, fondo indipendente di gestione degli investimenti, specializzato nelle attività immobiliari e correlate, responsabile per la gestione dello sviluppo.
La società incaricata di gestire operativamente le attività è Manifattura Tabacchi Development Management, società del Gruppo Aermont fondata nella città fiorentina nel 2016.
Il progetto di rigenerazione dell’ex fabbrica di sigari, dismessa dal 2001, si propone di dar vita a un nuovo quartiere della città. Il Masterplan prevede un mix funzionale dove gli edifici originali e quelli di nuova costruzione ospiteranno scuole, atelier e laboratori, uffici e spazi per co-working, un hotel, uno studentato, un birrificio e loft residenziali.
All’interno di due edifici storici (il 7 e il 12) saranno ricavate 45 unità abitative. I due progetti, sviluppati su una superficie di 25.000 mq con residenze, spazi commerciali, amenities e spazi pubblici, sono firmati rispettivamente dalla designer Patricia Urquiola e dallo studio fiorentino q-bic.
In occasione della presentazione delle nuove residenze, al fianco di Patricia Urquiola e di Luca e Marco Baldini (studio q-bic), sono intervenuti Roberta Pasinetti, Head of Project and Costruction Management MTDM, e Michelangelo Giombini, Head of Product Development MTDM.
L’edificio 7, originariamente destinato a magazzino e affacciato verso la Piazza dell’Orologio, si distingue per la pianta curva. La parola Anilla, che dà il nome al progetto, richiama la figura dell’operaia, l’Anilladora, che all’interno della Manifattura aveva il compito di mettere l’anilla (la fascetta) ai sigari. Sulla facciata principale è inserito un bassorilievo a soggetto allegorico dedicato alle madri operaie, opera dello scultore Francesco Coccia, che ricorda il ruolo centrale delle donne lavoratrici, un tema caro a Urquiola, che ha voluto infondere al progetto d’interni una grazia femminile.
L’edificio 12, costruito negli anni Venti in stile industriale tardo ottocentesco, era originariamente adibito al confezionamento e inscatolamento dei prodotti finiti. Si tratta del fabbricato più antico del complesso. Tutto, nel progetto firmato dallo studio q-bic, si riduce all’essenziale, da qui il nuovo nome Puro, che in spagnolo significa sigaro: un gioco di parole che fa riferimento allo stile, alla forma lunga e stretta dell’edificio e alla sua antica funzione.
Grande attenzione è data al verde e alla sostenibilità ambientale, i due edifici sono infatti progettati per ottenere la certificazione BREEAM Excellent.
A disposizione dei futuri residenti di Puro e Anilla sono previsti spazi amenities quali un deposito biciclette e un bike lab attrezzato per la manutenzione e riparazione delle bici, una pet room per la toelettatura degli animali domestici, un’area fitness attrezzata, una delivery room, un rooftop arredato con vista sul centro storico di Firenze e un servizio di portineria centralizzata a disposizione dell’intera Manifattura. Entrambi gli edifici al piano terra ospiteranno spazi commerciali.
Una prima fase di commercializzazione delle unità abitative, affidata a Savills e Beliving, è stata avviata con la realizzazione di una marketing suite presente all’interno del sito. La fine dei lavori, assegnati alle società di costruzioni milanesi Grassi & Crespi e Aedes, è prevista nel 2023.
Guarda l'intervista a Roberta Pasinetti
Guarda l'intervista a Michelangelo Giombini
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: AXA IM: focus su residenziale e hospitality BEI: social housing,
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