Ultime notizie

22 Aprile 2016

Rics al primo forum sul Bim organizzato da Oice

di red

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Si è svolto a Milano il primo forum sul BIM organizzato da Oice, l'Associazione che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria e architettura. Anche Rics ha partecipato con l’intervento del Direttore Operativo, James Fiske, che si è concentrato sulle problematiche inerenti il calcolo e il controllo dei costi nei processi Bim.

Pur essendo all'anno zero dal punto di vista dei vincoli normativi, almeno in Italia, sul mercato la richiesta di edifici e infrastrutture progettati con il Building Information Modeling (Bim) ha già cominciato a muovere i primi passi. Nel 2015 sono stati una trentina i bandi di gara che hanno richiesto la progettazione delle opere tramite Bim, per un valore di circa un miliardo di euro. Inoltre il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e quindi operativo, valorizza appieno l'esigenza innovativa nel processo di predisposizione degli elaborati progettuali, introducendo espressamente nell'ordinamento italiano l'uso dei metodi e degli strumenti elettronici per la progettazione che dovranno essere introdotti nel sistema con un decreto ministeriale messo a punto da una apposita Commissione di esperti.

Compreso ed applicato correttamente, il Bim soddisfa tutte queste esigenze riducendo i costi di produzione ed i tempi di esecuzione. In particolare il valore aggiunto e strategico del Bim si combina attraverso l'utilizzo delle best practice internazionali – argomento centrale e qualificante di Rics - per una definizione ottimale dei processi organizzativi.

Il Bim è un processo innovativo e avanzato che migliora le fasi di progettazione, costruzione, manutenzione e gestione di immobili e opere pubbliche e private, contribuendo a una sensibile riduzione dei costi nelle fasi di progettazione e costruzione e al contempo permette di ottimizzare enormemente le fasi di manutenzione e di costo d’esercizio del costruito per tutta la sua vita operativa.

“Non si tratta semplicemente di un programma Cad per la realizzazione assistita in forma elettronica di un progetto - ha spiegato Fiske – ma piuttosto è l'integrazione di molti software che lavorano assieme e, ancor più importante, delle diverse professionalità coinvolte nell'attività di costruzione”.

È quindi fondamentale che vi siano standard di valutazione e di analisi unanimemente riconosciuti e utilizzati a livello globale. Non solo i diversi software integrati nel Bim devono parlare la stessa lingua, ma è necessario che questo linguaggio comune sia conosciuto agli operatori coinvolti e che per tutti abbia un significato chiaro e univoco.

Le ricadute economiche dell'innovazione di processo del Bim sono notevoli. Il policy paper Construction 2025 elaborato dal Department for Business, Innovation & Skills del Governo del Regno Unito, evidenzia come, con l'utilizzo del Bim e con prospettiva a 10 anni “i costi iniziali e l'intero costo di vita dei beni costruiti si riducono del 33%; i tempi di realizzazione delle opere si dimezzano (-50%), così come si dimezzano le emissioni inquinanti derivanti dall'attività di costruzione; mentre migliora del 50% il gap commerciale dato dalla differenza di quanto viene importato e quanto viene invece esportato di materiale e prodotti di costruzione”, ha detto Fiske.

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: IGD: crescita sostenibile al cent