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Osservatorio MutuiOnline.it, effetto BCE: tassi ai minimi, mutui in crescita
di G.I.
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La BCE ha confermato un ulteriore abbassamento del costo del denaro e la ripartenza, da novembre, del QE. I bassi tassi di interesse sono quindi destinati a movimentare ancora il settore dei mutui, sia per l’acquisto di una casa che per la surroga di un mutuo già esistente. E' quanto emerge anche anche dal più recente Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, che registra inoltre la caduta in territorio negativo di diversi indici Irs e il conseguente allineamento sempre maggiore dei tassi fissi a quelli indicizzati.
Il crollo degli indici si è riflesso subito sui tassi dei mutui, che toccano nuovi e quasi irreali minimi storici: è ora possibile ottenere un mutuo ventennale ad appena lo 0,22% di tasso variabile e alllo 0,57% per un tasso fisso. Sulla durata di 30 anni il miglior tasso variabile è ora allo 0,27% e il tasso fisso più conveniente allo 0,83%.
Per la prima volta nel mercato dei mutui l’intero arco di migliori offerte, dal variabile al fisso e fino alle durate più lunghe, rimane così al di sotto della già di per sé ridotta soglia dell’1%
I nuovi minimi dei tassi risvegliano l’interesse per acquisto casa e surroghe
Tassi così contenuti risvegliano l’interesse e la convenienza per il finanziamento di un acquisto o di una ristrutturazione di un immobile, sia per abitazione che per eventuale affitto.
La riduzione di quasi un punto percentuale dei tassi in pochi mesi ha inoltre aperto il mercato della surroga ad una notevole quantità di mutui, accesi magari anche in anni recenti e che, per i loro tassi già convenienti, non avrebbero goduto di grandi risparmi con i tassi disponibili per la surroga fino alla primavera 2019. E così, come rileva l’Osservatorio MutuiOnline, dopo la progressiva riduzione dei flussi di surroghe registrati dalla seconda metà del 2018, nel bimestre luglio-agosto, le richieste di surroghe e sostituzioni sono schizzate al 61,6% del totale dal 38,3% del secondo trimestre (33,7% nei primi tre mesi).
Di contro si è ridotto il peso delle richieste di mutui per l’acquisto della prima casa, la cui quota si è fermata al 31,3% (51,6% aprile-giugno e 55,4% gennaio-marzo).
Va però considerato che, soprattutto nelle ultime settimane, questa variazione nella composizione totale delle richieste si è accompagnata ad un forte incremento dei volumi delle richieste stesse, quindi il mercato dei mutui potrebbe godere di una importante crescita complessiva rispetto allo stesso periodo del 2018.
Va anche detto che tassi così ridotti hanno acceso forse fin troppo entusiasmo per le surroghe, stimolando richieste anche per mutui con durate o importi residui molto contenuti o con differenziali di tasso poco rilevanti. E’ quindi probabile che una parte anche rilevante della nuova domanda di surroghe possa non essere accolta dalle banche e quindi non trasformarsi in erogazioni effettive.
Un approfondimento sul tema sarà presente su REview di questa settimana.
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