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13 Dicembre 2022

OAR, bonus edilizi: proposte concrete per normalizzare un mercato fuori controllo

di red

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L’Ordine degli Architetti di Roma e provincia traccia un bilancio di questi 30 mesi di bonus edilizi e avanza delle proposte concrete per risolvere una situazione percepita come insostenibile da professionisti, imprese e cittadini. 

Le proposte dell’OAR sono state illustrate nel corso dell’incontro “I bonus in edilizia in attesa di una nuova Legge Quadro”, tenuto alla Casa dell’Architettura.

“L’impianto normativo sui bonus edilizi ha drogato il mercato, creando delle bolle speculative” afferma l’OAR: “per rilanciare il settore in maniera stabile e duratura, è necessaria una nuova legge quadro con un orizzonte temporale di 10/15 anni e che non sia soggetta a cambiamenti continui, come avvenuto in questi mesi. Una legge che preveda aliquote scalate (dal 50% al 80%) e che guardi in particolare alle prime case: un passo necessario e più equo per concentrare le risorse disponibili dove è più utile, quest’ultimo, per dare priorità a quegli immobili realmente “vissuti” e non all’universo delle seconde case”. 

Tra le proposte degli architetti, inoltre, la rivisitazione del meccanismo della cessione del credito che si è inceppato, privilegiando la detrazione tramite f24 del credito d’imposta detraibile senza particolari restrizioni e paletti. Per scongiurare la lievitazione dei prezzi, normalizzare il mercato e limitare le truffe, sono indispensabili tre condizioni: partecipazione del cittadino alla spesa (con un’aliquota variabile dal 20% al 50%); orizzonte normativo lungo (10/15 anni senza modifiche continue); facilitazione del meccanismo di compensazione del credito e/o cessione.

Altra richiesta avanzata dagli architetti di Roma è quella di penalizzare per 5 anni la possibilità di vendere la casa oggetto di ristrutturazione mediante bonus edilizi, scongiurando così i rischi di speculazione immobiliare. “Questi passi sono necessari per normalizzare un mercato impazzito, in balìa di una bolla speculativa senza precedenti” aggiunge OAR. “Infine, rimane urgente e inderogabile trovare una via di uscita alle migliaia di cessioni di professionisti e imprese, rimaste incagliate da quasi un anno”.

Il convegno è stato anche l’occasione per presentare i risultati del sondaggio effettuato tra gli iscritti agli Ordini degli Architetti su territorio nazionale, in tema di bonus edilizi. Il questionario conferma come una quota rilevante di architetti liberi professionisti sia rimasta gravemente incagliata nel meccanismo della cessione crediti. Per quanto riguarda l’area romana, quasi la metà (il 47%) dei professionisti che hanno partecipato all’indagine afferma che gli incarichi legati ai bonus edilizi hanno rappresentato nell’ultimo biennio tra la metà e il totale del proprio fatturato. 

Nel 72% dei casi, per i contratti stipulati nello stesso periodo, gli studi hanno optato per la cessione del credito, ma hanno poi trovato il blocco da parte di banche e altri operatori coinvolti. Lo sconto in fattura è stato utilizzato per un numero di contratti compreso tra 1 e 5 da circa i due terzi dei professionisti che hanno partecipato, mentre oltre un quarto vi è ricorso tra 6 e 20 volte. Per circa l’80%, le cessioni bloccate sono tra una e cinque, con un valore mediamente elevato: l’importo totale delle cessioni ferme, per quasi la metà dei partecipanti (44%), infatti, è di oltre 100mila euro. Una situazione che, conclude l’OAR, rischia di mandare sul lastrico molti professionisti, considerando la dimensione ridotta di molti studi e il fatto che i professionisti, sulle fatture non pagate, devono versare sia i contributi che le tasse. 

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