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Pandemia e blocco sfratti hanno reso difficile risolvere la vicenda dell’Hotel Verona, come per altre migliaia in tutta Italia.
Di proprietà di Nova Re, l'unica soluzione è stata trovare un accordo economico per rientrare in possesso del proprio immobile.
Avviata nel 2020 la procedura di sfratto per morosità verso il conduttore SHG Hotel Verona Srl, la soluzione si è trovata solo durante la mediazione obbligatoria davanti al giudice di pace del Tribunale di Verona. L’accordo firmato prevede la riconsegna anticipata dell’immobile e la corresponsione da parte di SHG dei canoni di locazione insoluti relativi al periodo settembre 2020 - aprile 2021, riconoscendo un’indennità per la liberazione anticipata dell’immobile. Nova Re ha acquistato tutti i mobili, gli arredi, i corredi, le attrezzature e le stigliature contenute nell’Hotel di Verona, riconoscendo un contributo per le migliorie apportate all’immobile e agli impianti a servizio dello stesso e per gli oneri concessori corrisposti da SHG al Comune di Verona.
In questa vicenda non sono noti gli importi ma è allarmante per gli investitori essere costretti a pagare importi non dovuti per rientrare in possesso di un proprio bene. In questo caso Nova Re ha ben gestito l’operazione, dal suo punto di vista, ma quello che viene chiamato accordo è in effetti un ricatto da parte dei conduttori morosi. E non ci sono alternative percorribili, con l’attuale sistema normativo.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Data Center e AI piacciono agli istituzionali; Dentons,
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