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26 Ottobre 2015

Monitorimmobiliare non sarà a Mapic. E forse neanche al Mipim

di Maurizio Cannone

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Non saremo a Cannes il prossimo novembre per il Mapic.

E probabilmente neanche al Mipim.

Con estrema chiarezza prendiamo le distanze dagli organizzatori francesi. Non vorremmo commettere atto di lesa maestà, visto che si tratta probabilmente del più grande organizzatore di convegni al mondo, ma la decisione di portare il Mapic in Italia ci è rimasta sullo stomaco.

E non vogliamo in alcun modo contribuire a questa sventura, secondo noi, per il mercato italiano. Anzi, cerchiamo di evidenziare i rischi per gli operatori che tutti i giorni alzano la saracinesca, in Italia. Il mondo delle fiere è cambiato, tutti i grandi operatori soffrono e cercano nuovi sbocchi.

E lo abbiamo visto con la chiusura di Eire, evitabile se ci fosse stato più impegno da parte degli operatori. Che non si sono resi conto che non avere un grande evento italiano li avrebbe penalizzati. Ogni giorno speriamo che Antonio Intiglietta ci ripensi, non si sa mai. Perché senza un grande evento, realizzato da italiani in Italia, l’interesse per il nostro Paese inevitabilmente tende a calare.

Noi di Monitorimmobiliare abbiamo creato RE Italy e il successo è stato clamoroso. Siamo molto orgogliosi di avere offerto una vetrina e un luogo di incontro, tanto che l’appuntamento raddoppia, ma ci ha lasciato una considerazione: a parte Monitorimmobiliare che ha rischiato l’osso del collo, e per nostra fortuna è andata bene, i giganti delle fiere dov’erano? Hanno voluto prima verificare che il nostro evento avesse successo per poi valutare il da farsi. È questo che serve al settore? Operatori asettici che decidono solo se è conveniente o meno realizzare qualcosa?

E’ importante la considerazione perché, in questo caso, che un evento sia o meno utile ed efficiente per il settore non è assolutamente importante. Secondo noi il settore ha invece necessità, vitale, di poter contare su giornali, organizzatori, associazioni, che prendano dei rischi se dalla loro iniziativa gli operatori del settore ne possono trarre beneficio. Perché se il settore funziona va bene per tutti. Ecco allora che Mapic sbarca in Italia. Facciamo un passo indietro. Perché gli italiani vanno a Cannes? Tra le mille motivazioni, credo che la più verosimile riguardi trovare nuovi clienti.

E qui sta il punto. Noi italiani andiamo in Francia a vendere il nostro prodotto, i nostri progetti, i nostri servizi. Noi andiamo all’estero a cercare sbocchi per i nostri prodotti. Cosa succede a parti invertite? Se la fiera, straniera, viene in Italia forse non porta fiumi di investitori ma probabilmente tanti nostri omologhi stranieri che troveranno gli operatori italiani ai quali offrire i propri prodotti. Immagino un advisor italiano esporre un progetto a un fondo d’investimento, che poi gira la testa e ascolta le meraviglie di un progetto analogo con rendimento doppio, all’estero. Lo stesso per tutti i prodotti immaginabili.

Che sia chiaro, questa polemica non si basa sul fatto che Monitorimmobiliare organizzi RE Italy. Lo regaliamo volentieri a chiunque se la senta. Per noi è tanta fatica. Il sogno sarebbe regalarlo a Eire, sperare non costa niente. Costa invece puntare su un evento straniero.

Sbilanciamoci in una previsione, visto che dopo aver azzeccato quella sullo stadio del Milan ci viene spesso richiesta. Le risorse che un tempo le aziende destinavano per la partecipazione o la visita a Eire restavano in Italia. Per tutto l’anno i ricavi diretti e indiretti di quella manifestazione contribuivano al settore. Quante riunioni del comitato scientifico si tenevano, quante persone usavano gratuitamente gli studi televisivi di Intiglietta, quanti giornali potevano continuare a parlare del settore grazie alla pubblicità raccolta. Una fiera straniera in Italia drenerà tutte le già scarse risorse disponibili probabilmente senza lasciare nulla in Italia. Ed ecco che del settore non parlerà più nessuno. Perché loro torneranno in Francia mentre i comunicati su operazioni non proprio epocali li dovranno sistemare e pubblicare i giornali italiani. Non ci siamo e non ci stiamo. Il motivo è semplice: senza pubblicità i giornali non possono dedicare risorse all’immobiliare. Già oggi la situazione non è semplice e solo con questa presunta ripresa del mercato i grandi giornali ogni tanto si lasciano andare a concedere spazio. Ma è un settore che strutturalmente non dispone di energie per farsi spazio. Basta farsi un giro in edicola.

Ecco, per queste ragioni Monitorimmobiliare non seguirà più Cannes e le sue emanazioni in Italia. Lo vediamo come un elemento negativo per gli operatori. Abbiamo tutti i difetti del mondo ma per noi non vale il Franza o Spagna purchè se magna. Specie se è Franza. 

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi