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Marriott International sfida Airbnb e gli altri gruppi dell'home-sharing e, con un nuovo servizio di affitto-casa, entra a gamba tesa in uno dei segmenti più vivaci del mercato immobiliare. Stando alle fonti sentite dal Wall Street Journal, il colosso americano degli hotel, che gestisce circa 1,3 milioni di stanze nel mondo e controlla i marchi Sheraton, W Hotels e Ritz-Carlton, dovrebbe annunciare i dettagli dell'iniziativa a maggio: l'obiettivo è creare una piattaforma di home-rental negli Stati Uniti, sulla falsariga del programma pilota lanciato in Europa.
Utilizzando il servizio, chi affitta casa tramite la piattaforma potrà accumulare punti fedeltà che potranno essere usati per la prenotazione di un soggiorno in qualsiasi proprietà Marriott. Se l'iniziativa andrà in porto, il gruppo alberghiero brucerà sul tempo le grandi rivali, come Hilton Worldwide e Hyatt Hotels, che hanno allo studio operazioni analoghe.
Secondo gli analisti, per Marriott, che pure dovrà attenersi alle regole imposte dalle amministrazioni locali sugli affitti di case a breve termine, l'occasione è ghiotta visto che il fenomeno dell'home-sharing non è passeggero e i gruppi alberghieri devono fare in modo di aggiudicarsi una fetta della torta. Snobbate per lungo tempo dai giganti dell'ospitalità, che non le consideravano vere rivali, società come Airbnb si sono affermate sul mercato e guardano ora anche all'ospitalità tradizionale (per esempio, il mese scorso Airbnb ha annunciato l'acquisto di Hotel Tonight).
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Data Center e AI piacciono agli istituzionali; Dentons,
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