Ultime notizie
Da tempo Monitorimmobiliare segnala il moltiplicarsi di delisting da Borsa Italiana. Sempre più aziende lasciano Piazza Affari, anche del settore Immobiliare: la qatariota Coima Res, Banca Finnat della famiglia Nattino con la sua InvestiRE, probabilmente Aedes con l’offerta non vincolante da parte degli americani di Hines e tanti altri che ci stanno pensando.
Quindi non un tema nuovo, ma il delisting della Tod’s della famiglia Della Valle va ben oltre.
A cominciare dal prezzo offerto. Sono 40 euro per azione, ovvero il 20% in più rispetto alla quotazione del giorno precedente l’annuncio. E questa è stata la riflessione della stampa generalista: gli azionisti ne avranno un vantaggio.
Basta rubare un po’ di tempo alle proprie vacanze per capire meglio l’operazione. Il valore di 40 euro per azione è esattamente il valore al quale Della Valle ha portato Tod’s in Borsa il 31 ottobre 2000. Sono passati ben 22 anni e gli azionisti si ritrovano lo stesso prezzo. Un pessimo investimento, se ci è consentito. E anche una valutazione molto arrogante, dato che guardando all’ultimo anno il titolo ha raggiunto anche il valore di 55 euro (ricordate l’annuncio di Chiara Ferragni che entra in CdA?). La consuetudine di Borsa dice che l’offerta viene rivista al rialzo fino a quando diventa convincente per gli azionisti. E qui si nota un comportamento totalmente inaccettabile: l’offerta è definitiva, immodificabile, azionisti non sperate in un miglioramento. Caso molto raro a Piazza Affari, nel comunicato dell’Opa si legge:
“Il Delisting, i cui termini, condizioni e modalità saranno dettagliati nel Documento di Offerta, potrà conseguire, inter alia, dalla circostanza che le Azioni portate in adesione all’Offerta – sommate a quelle detenute dalle Persone che Agiscono di Concerto e alle Azioni eventualmente acquistate dall’Offerente e dalle Persone che Agiscono di Concerto al di fuori dell’Offerta ai sensi della normativa applicabile – superino il 90% del capitale sociale dell’Emittente; o (ii) ove tale circostanza non si verifichi, dall’esecuzione della fusione per incorporazione dell’Emittente nell’Offerente (società non quotata) (la “Fusione”)”.
Per chi non frequenta la materia: il Codice Civile consente il delisting anche senza aver superato il possesso del 90% del flottante del titolo. Ed è quello che annuncia Tod’s: se non raggiungeremo abbastanza adesioni, faremo comunque il delisting. Quindi consegnate i titoli allo stesso prezzo del 2000.
I legali dell’azienda sanno bene che la soluzione d’imperio presta il fianco a ricorsi da parte degli azionisti, ma avranno con ogni probabilità ritenuto conveniente pagare un ristorno a chi ne farà richiesta in giudizio piuttosto che aumentare sensibilmente il valore dell’Opa.
Questo fa il paio con un altro passaggio del documento, dove si legge: “L’Offerente ritiene che il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo”.
La Borsa ritenuta un limite al proprio sviluppo è un’affermazione che sovverte alla base la teoria economica che guida la nostra società capitalista. Se un mercato regolamentato è un limite, per quanti ne abbia, l’alternativa è il mercato selvaggio.
Un percorso molto pericoloso, specie per le persone comuni, i piccoli risparmiatori.
Non a caso un tempo in Borsa esisteva per loro il “Parco Buoi”.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: I
Notizie Correlate
red
23 Marzo 2025
red
14 Marzo 2025
Red
red
05 Marzo 2025
red
20 Febbraio 2025
Red
Maurizio Cannone
Red
Maurizio Cannone
Maurizio Cannone, Direttore Monitor
Maurizio Cannone
Video Correlati
18 Marzo 2025
18 Marzo 2025
18 Marzo 2025