Ultime notizie

7 Febbraio 2023

Fondazione Inarcassa: Nuovo Codice appalti, scarsa attenzione alla progettazione

di red

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

“Nei giorni scorsi abbiamo tramesso un corposo documento all’VIII Commissione di Camera e Senato per sottolineare loro le criticità che tutt’ora permangono nello schema di decreto legislativo  di riforma del Codice degli appalti. Dispiace dover registrare che nel provvedimento in esame ci sia una scarsa attenzione ai servizi di architettura e ingegneria e, più in generale, alla fase della progettazione, che resta l’elemento chiave per la realizzazione degli obiettivi perseguiti dalle amministrazioni”. Ad affermarlo è Franco Fietta, Presidente di Fondazione Inarcassa, in riferimento allo schema di decreto legislativo in materia di Codice dei contratti pubblici attualmente in discussione in Parlamento.

“Su questo versante - prosegue il presidente Fietta - sono  più che condivisibili le criticità messe in evidenza dall’Anac, così come facciamo nostro il rischio segnalato da  Confindustria di shock regolatorio se non si posticipasse l’entrata in vigore del provvedimento in questione.

La nostra impressione è che lo schema approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri risponda per lo più alle esigenze delle grandi imprese e degli enti locali impegnati nelle gare del PNRR. Il messaggio che il Governo vuole lanciare sembra sia quello di fare presto per non rinunciare ai fondi. Sono infatti due gli elementi che ci fanno propendere per questa interpretazione. Anzitutto l’ostinato  ricorso all’istituto dell’appalto integrato, nonostante i fondati rilievi mossi dall’Anac, e in seguito la frettolosa  riduzione dei livelli di progettazione, che rischia seriamente di compromettere la qualità e la sicurezza delle opere pubbliche.

In riferimento alle procedure di affidamento dei servizi di architettura e ingegneria, abbiamo chiesto che la stazione appaltante indichi sempre il procedimento adottato per il calcolo dei compensi ai sensi del Decreto Parametri e che lo stesso venga aggiornato. Anche in ordine ai requisiti di partecipazione ci sono molte perplessità. Come può un’amministrazione chiedere, seppure in modalità transitoria, il fatturato globale maturato nell’anno precedente a quello di indizione della procedura quando ancora oggi resistono a livello macroeconomico gli effetti della pandemia e soprattutto senza tenere conto dei tempi specifici delle attività legate ai servizi di architettura e ingegneria? Il fatturato maturato nell’anno precedente, infatti, non necessariamente corrisponde alla effettiva attività svolta dal professionista nello stesso periodo. Auspichiamo pertanto che il Parlamento tenga conto anche di queste osservazioni: se il testo passasse in via definitiva senza le opportune modifiche, perderemmo l’occasione che ci dà il PNRR di rinnovare con qualità il Paese, a partire dalle infrastrutture e dalle opere pubbliche”.

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi