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29 Agosto 2024

Federalberghi: le locazioni brevi evadono 80 mln di euro del canone speciale RAI

di Federalberghi

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La RAI ha chiarito che le locazioni brevi sono tenute al pagamento del cosiddetto canone speciale, come previsto per tutti coloro che detengono apparecchi radiotelevisivi al di fuori dell'ambito familiare. Tra i soggetti obbligati vi sono anche le strutture ricettive, i pubblici esercizi, i circoli, le associazioni, le sedi di partiti politici, gli istituti religiosi, gli studi professionali e i negozi.

Tuttavia, esaminando i bilanci della concessionaria del servizio pubblico, emerge che solo una minoranza degli appartamenti destinati alle locazioni brevi rispetta tale obbligo. Il gettito complessivo del canone speciale era di circa 61 milioni di euro nel 2010, quando il fenomeno degli affitti brevi era agli albori, ed è stato pari a circa 79 milioni di euro nel 2023.

Anche ipotizzando che l'incremento di gettito registrato nel periodo 2010-2023 (circa 17,9 milioni di euro) sia interamente imputabile alle locazioni brevi e che nessun appartamento abbia più di un televisore, applicando la tariffa minima (203,70 euro annui) si potrebbe stimare che il canone speciale è stato versato al massimo da 88.000 appartamenti.

Attualmente, sono più di 480.000 gli alloggi italiani destinati agli affitti brevi in cui è presente almeno un televisore. Questo dato emerge dal monitoraggio svolto durante il mese di agosto 2024 da due istituti di ricerca indipendenti, la statunitense Inside Airbnb e l'italiana Incipit Consulting, su incarico del Centro Studi di Federalberghi.

Quindi, nella migliore delle ipotesi, solo il 18,3% degli appartamenti che hanno un televisore (88.000 su 480.000) pagano il canone speciale. L'evasione può essere quindi stimata in almeno 80 milioni di euro all'anno.

Questa situazione rappresenta una notevole disparità per gli alberghi, che pagano in media più di 1.000 euro all'anno e in alcuni casi arrivano a pagarne quasi 7.000.

Federalberghi, in vista della prossima sessione di bilancio, ha elaborato una proposta a costo zero basata sul principio "pagare meno, pagare tutti". Si prevede che i proventi derivanti dal contrasto all'evasione vengano destinati a una riduzione tariffaria generalizzata a favore di tutti i soggetti tenuti al pagamento del canone speciale. Tale misura beneficerebbe sia le imprese turistiche tradizionali sia coloro che gestiscono correttamente le nuove forme di accoglienza.


La riduzione del canone speciale è attesa da anni, anche in considerazione delle riduzioni già avvenute per le utenze domestiche: il canone per le famiglie era pari a 113,50 euro nel 2015, fu ridotto a 100 euro nel 2016 e ulteriormente ridotto a 90 euro nel 2017, per poi attestarsi al valore attuale di 70 euro nel 2024, con un abbattimento complessivo superiore al 38%.

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