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Expo: Euromilano, rosso da 18,1 mln nel 2015, ora chiede un mall più grande
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Euromilano, la società immobiliare proprietaria di una vasta area nei pressi di Expo, ha chiuso il 2015 con una perdita di 18,1 milioni di euro. Il rosso si è ridotto rispetto ai 76,5 del 2014, ma il gruppo partecipato da Intesa Sanpaolo (43,43%), Unipol Assicurazioni (14,86%), Brioschi (17,14%) e cooperative (24,56%) resta in difficoltà come emerge anche nel richiamo di informativa del revisore Deloitte. Per il 2016 le prospettive restano incerte a causa della crisi del settore e si prevede un risultato in linea con quello del 2015. Avrà una forte incidenza sul prossimo bilancio l’evoluzione del centro commerciale che dovrebbe sorgere sull'area e sul quale Euromilano ha raggiunto un accordo preliminare per cedere lo sviluppo al gruppo saudita Fawaz Abdulaziz lo scorso maggio. Fawaz Abdulaziz ha centri commerciali nel Regno Unito e negli Usa ed è pronto a investire anche in Italia. I moderni shopping center, però, sono strutture sempre più aperte a ristorazione, cinema, divertimenti e allora
Euromilano ora vuole chiedere una variante urbanistica in quanto l’investitore pretenderebbe un centro commerciale che ospiti anche sale cinema e strutture ricreative che inizialmente non erano previste. Nel bilancio 2015 spiega come si tratti di un "ristoro" per il fatto che i lavori siano stati rallentati dal parcheggio che Euromilano ha accettato di costruire per l'Expo e per il quale il ministero delle Infrastrutture ha pagato realizzazione e smantellamento. L'Expo ha rappresentato una fonte rilevante di ricavi per Euromilano: quasi 28 milioni, più i lavori per il parcheggio, su un valore della produzione di 44,4 milioni. Ma secondo la società ha rallentato lo sviluppo immobiliare dell'area. Quindi ora "a ristoro del danno subito per la costruzione e successiva demolizione del parcheggio, Euromilano - scrive la società nel bilancio 2015 - ha presentato al Comune di Milano una richiesta di variante urbanistica per trasformare 25mila mq di volumetrie destinate a terziario e ricettivo in 10mila mq di commerciale e 15mila mq di terziario complesso", cioè multisala, ristoranti, intrattenimento, servizi. Il centro commerciale passerebbe così da 45mila a 65mila mq, con possibilità di salire a 70mila mq.
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