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20 Novembre 2020

EBA: Pmi e Immobiliare in cima alla moratoria prestiti (Report)

di red

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L’EBA, l’European Banking Authority, ha pubblicato un report (in allegato) riguardo ai soggetti economici che hanno utilizzato la moratoria sui rimborsi dei prestiti.

La misura è stata particolarmente diffusa per le piccole e medie imprese e il settore immobiliare commerciale ma in alcuni Stati è stata molto utilizzata anche per i mutui immobiliari. Le garanzie pubbliche sono state usate in misura minore.

A giugno il valore nominale del volume di prestiti sottoposto a moratoria era di 871 miliardi di euro, che costituiscono circa il 6% del totale dei prestiti bancari e quasi il 7,5% del totale dei prestiti a famiglie e imprese non finanziarie.

In totale la moratoria ha riguardato il 16% dei prestiti a pmi, il 12% dei prestiti al settore immobiliare commerciale, il 7% dei mutui immobiliari residenziali. L'uso delle moratorie è stato ampiamente diffuso tra i Paesi e le banche, con alcuni istituti che hanno riferito che quasi il 50% dei loro prestiti totali a imprese non finanziarie e famiglie era soggetto a moratorie. Le banche cipriote, ungheresi e portoghesi hanno segnalato la quota più elevata di prestiti soggetti a moratorie. Le banche francesi, spagnole e italiane hanno segnalato i volumi più elevati di prestiti soggetti a moratoria.

Le banche francesi avevano a fine giugno 255 miliardi di prestiti a famiglie e imprese non finanziarie sotto moratoria (7% del totale), seguite dalle spagnole (187 mld, 10%) e dalle italiane (156 mld, 13%). Tali esposizioni includono prestiti a controparti di tutte le aree a cui sono concesse moratorie e, pertanto, per alcuni Paesi, possono essere particolarmente condizionate dalla presenza delle loro banche in altri Paesi (inclusi quelli non appartenenti allo Spazio economico europeo) attraverso le loro filiali. L'utilizzo di moratorie sui rimborsi dei prestiti è stato ampiamente diffuso tra i paesi. Ad esempio, le banche cipriote hanno riferito che quasi il 50% dei loro prestiti totali erano in fase di moratoria. Anche le banche in Ungheria e Portogallo hanno segnalato un uso prolungato delle moratorie, poiché' oltre il 20% dei prestiti dichiarati erano soggetti a moratoria. Al contrario, le banche in Germania, Lussemburgo e Lettonia hanno segnalato la quota più bassa di prestiti soggetti a moratoria.

A giugno 2020, circa il 50% dei prestiti soggetti a moratoria doveva scadere prima di settembre 2020, mentre l'85% dei prestiti doveva scadere prima di dicembre 2020.

Tuttavia, a causa della seconda ondata di Covid-19, alcuni Paesi hanno ha già annunciato una proroga automatica delle moratorie oltre la fine dell'anno. I prestiti soggetti a moratoria sono probabilmente associati a un aumento del rischio di credito. La collocazione nella fase 2 degli asset deteriorati (con contratti che includono un aumento del rischio di credito dall'inizio) e i non performing loans sono i parametri per valutare i rischi potenziali. Mentre il rapporto Npl/prestiti totali per i prestiti oggetto di moratoria era al 2,5% (media Ue per tutti i prestiti 2,9%), circa il 17% di quelli sotto moratoria erano classificati allo stadio 2, pari a oltre il doppio della quota per il totale dei prestiti. Per questo, indica l'Eba, 'le banche dovrebbero rimanere vigili e valutare continuamente la qualità degli attivi di queste esposizioni'.

I nuovi prestiti soggetti ai regimi di garanzia pubblica ammontavano a 181 miliardi (1,2% del totale) e sono stati coinvolti prevalentemente imprese non finanziarie (95% del totale). Le banche in Spagna hanno registrato la quota più elevata di nuovi prestiti soggetti a tali regimi rispetto ai prestiti totali; anche le banche in Francia, Italia e Portogallo hanno segnalato volumi significativi. I volumi di gran lunga maggiori di prestiti soggetti a garanzie sono stati segnalati dalle banche in Francia e Spagna. Le banche francesi hanno riferito che 78 miliardi (1,8% del volume totale dei prestiti delle banche) di prestiti di nuova creazione ne erano soggetti; per le banche spagnole circa 73 miliardi, pari al 3,2% dei prestiti totali; per l'Italia 20 miliardi di euro, pari all'1,2% dei prestiti totali; per il Portogallo 2 miliardi pari al 2,1% dei prestiti totali.

Circa il 44% di questi prestiti aveva garanzie in essere con vita residua compresa tra 2 e 5 anni, mentre un altro 34% dei prestiti ha beneficiato di garanzie con vita residua compresa tra 6 mesi e 1 anno. L'effetto delle garanzie sul RWA (ponderazione del rischio) variava in modo significativo tra banche e Paesi. In media, le banche hanno segnalato un RWA pari al 18% del valore dell'esposizione per i prestiti soggetti a garanzie pubbliche. Ciò si confronta con un fattore di ponderazione del rischio medio del 54% per i prestiti delle banche alle imprese non finanziarie. L'Eba indica che 'le banche dovrebbero essere consapevoli dei rischi associati alle esposizioni interessate, e in particolare per quanto riguarda l'eliminazione graduale delle moratorie e delle garanzie. Il prolungamento della recessione economica segnalato dalla maggior parte degli Stati membri e la comparsa di una seconda ondata della pandemia in tutta Europa potrebbero portare a un aumento improvviso e significativo del livello dei Npl in futuro'.

Scarica il Report completo in allegato

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