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Una regolamentazione più severa del mercato immobiliare e il controverso referendum contro l'immigrazione di massa mettono un freno alla corsa del mattone in Svizzera.
Lo affermano gli esperti di Credit Suisse.
Il timore della formazione di una bolla immobiliare, con i prezzi delle abitazioni che dal 2008 sono cresciuti di oltre il 30%, non è però ancora del tutto dissipato.
I prezzi in continuo aumento nelle regioni più quotate - come quella di Zurigo, la Svizzera centrale e lungo il lago Lemano – hanno dirottato la domanda verso zone meno prestigiose, alimentando anche qui una crescita dei prezzi.
La congiuntura economica generale e la crescita dell'immigrazione, favorisono ancora la domanda, ma una limitazione del flusso di stranieri dovrebbe cambiare la situazione a medio termine, sostengono da Credit Suisse.
I prezzi sono invece già da diverso tempo in calo per quanto riguarda gli uffici e le abitazioni di lusso, a causa della grande offerta.
Inoltre misure di regolazione più severe sulle riserve bancarie hanno smorzato l'erogazione di mutui.
Per gli esperti dell'istituto di credito non si può quindi parlare di cessato allarme riguardo ai rischi nel mercato immobiliare, ma nemmeno prospettare uno scenario catastrofico.
Solo un'impennata dei tassi di interesse o un crisi economica potrebbero scombussolare il settore.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Data Center e AI piacciono agli istituzionali; Dentons,
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