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1 Ottobre 2024

Cottarelli: edilizia sociale, servono meno vincoli per soddisfare la richiesta di nuove case (Video)

di F.B.

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In vista della stesura del prossimo PGT, le associazioni di categoria ASPESI, Assimpredil Ance e Confindustria Assoimmobiliare hanno commissionato a  Carlo Cottarelli lo studio "Lo sviluppo immobiliare a Milano: perché si costruiscono poche abitazioni?". Lo scopo della ricerca è quello di fornire un supporto al Comune di Milano nell'individuare strategie per coinvolgere investitori privati per soddisfare le considerevoli richieste di nuove abitazioni, sia per il mercato libero che per l'edilizia residenziale sociale.

 

Carlo Cottarelli, Direttore del Programma di Educazione per le Scienze Economiche e Sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: "Utilizzando dati disponibili, forniti anche dal Comune, a Milano a fronte di una richiesta complessiva stimata di 9.300 nuove abitazioni ogni anno fino al 2038 sono state vendute nel primo trimestre del 2024 solo 648 abitazioni nuove e su base annua, si potrà arrivare alla vendita di circa 2.600 appartamenti, cioè solo il 28% del fabbisogno stimato".

 

Lo studio mette a confronto due diversi scenari di realizzazione di un immobile sotto i 10,000 mq, il primo tutto in edilizia libera ed il secondo con il vincolo di riservare il 50% all'Edilizia Residenziale Sociale. L'analisi dimostra che, in presenza di vincoli ERS, il progetto di sviluppo si concluderebbe con oltre 1 milione di perdita per l'impresa costruttrice.

 

Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance: "La priorità e la sfida che abbiamo di fronte per i prossimi anni è quella di creare un'offerta adeguata di abitazioni per tutti i livelli di reddito. La ricerca dimostra come l'attuazione e la realizzazione di ERS non possa ricadere solo ed esclusivamente sul settore privato. Auspichiamo che, anche sulla base dei dati presentati oggi, si possano trovare delle soluzioni condivise con il Comune di Milano per dare risposte al fabbisogno abitativo”.

 

Federico Filippo Oriana, presidente di ASPESI: "Lo studio svolto dal Prof. Cottarelli ha confermato quello che noi diciamo da tempo e abbiamo ribadito con forza anche di fronte alle iniziative anti-immobiliare in corso: a Milano si mette sul mercato ogni anno un numero ridicolo di alloggi nuovi, drammaticamente insufficiente ad affrontare l'emergenza abitativa. A Londra sono molto preoccupati perché l’immissione annuale di nuove case sul mercato è superata del 25% dal fabbisogno (40.000 contro 50.000), Milano è indifferente verso un deficit di nuovi appartamenti del 257% (fabbisogno annuale 9,300 contro disponibilità di nemmeno 2.600) che determina disagio sociale e contınuo aumento dei prezzi degli alloggi usati,  con danno anche ambientale. Preoccupa che invece di incoraggiare lo sviluppo immobiliare moderno e sostenibile pubblici poteri a Milano lo scoraggino, colpendo al cuore il futuro di Milano che necessita di residenti di tutti i ceti sociali, non solo di ricchi”.

 

Cristiano Brambilla, Presidente Comitato Milano di Confindustria Assoimmobiliare: "Lo studio evidenzia con chiarezza il disallineamento presente oggi nel mercato di Milano tra la domanda di abitazioni e l'offerta che nel 2024 probabilmente arriverà a coprire appena il 28% del fabbisogno. Questa situazione contribuisce senza dubbio a tenere alti i prezzi delle case, con conseguenze negative su crescenti fasce di popolazione. Risulta quindi importante lavorare per superare questo stallo identificando una strategia di sostegno all'incremento dell'offerta. Rinnoviamo piena disponibilità a collaborare con il Comune di Milano per individuare soluzioni condivise su cui basare una politica per la residenza che sia efficace nei volumi realizzati, sostenibile imprenditorialmente e foriera di uno sviluppo inclusivo e di lungo periodo del territorio milanese”.



Guarda l'intervista a Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance

Guarda l'intervista a Federico Filippo Oriana, presidente di ASPESI

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