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Brescia: il mercato sta tornando in equilibrio
di Scenari Immobiliari
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Un segnale positivo riguardante il mercato immobiliare terziario della città di Brescia è il progressivo riequilibrio tra offerta di immobili e scambiato.
Negli anni si è creata una consistente quantità di residuo invenduto e ancora oggi si cerca di smaltire il prodotto obsoleto, ma la tendenza che si affaccia attualmente sul mercato è di un notevole aumento dell’assorbimento e dello scambiato.
Tornano a crescere I volumi
Il mercato degli immobili terziari a Brescia nel 2016 ha visto un notevole incremento delle superfici transate di oltre il settanta per cento, passate dai 21.500 mq del 2015 ai 37mila mq dell’anno successivo. Parallelamente si è registrata una sensibile riduzione dell’offerta, scendendo dai 55mila mq del 2014 ai 43mila mq del 2015. I volumi sono tornati a crescere nel 2016, quando si sono registrati nuovamente 55mila metri quadrati disponibili sul mercato. Nel 2017 si prevede di raggiungere 40mila metri quadri scambiati a fronte di un’offerta di 45.00 immobili.
Anche per il fatturato del 2016 si è rilevata una crescita importante, che ha permesso di raggiungere i 77 milioni di euro e si stima si arrivi a 82 milioni di euro per la fine dell’anno in corso. Complessivamente, nell’arco di tempo tra il 2007 e il 2017 il fatturato è passato da 110 milioni di euro a 77 milioni di euro.
L’andamento dei prezzi medi nella città di Brescia ha seguito una curva discendente a partire dal 2007 sull’intero territorio comunale, con le zone centrali che hanno visto una contrazione di circa il sedici per cento, mentre le zone semicentrali e periferiche, rispettivamente, hanno perso poco meno del trenta per cento. Le zone centrali e semicentrali hanno già mostrato nel 2016 i primi segnali di un’inversione del trend negativo.
Affitti in recupero
Anche per quanto riguarda i canoni di locazione si registrano variazioni negative. Per le zone centrali un recupero è già iniziato a partire dal 2015, mentre per quelle intermedie è stato necessario attendere fino al 2016. Le zone periferiche dovranno attendere un altro anno.
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