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23 Gennaio 2024

Bnl perde causa per reintegro di lavoratori ceduti ad Accenture

di red

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Il giudice del Lavoro di Roma ha dato torto alla Bnl nella causa intentata da un gruppo di lavoratori ceduti ad una società del gruppo Accenture e ne ha ordinato il reintegro. Si tratta della prima causa vinta dai lavoratori Bnl esternalizzati verso Accenture che segue la sentenza favorevole incassata, alcuni mesi fa, dai colleghi del settore IT della banca ceduti a CapGemini.

I dipendenti Bnl in questa occasione sono stati difesi dallo studio Panici. Nella sentenza, il giudice Ottavio Picozzi del Tribunale di Roma "dichiara l'inefficacia, nei confronti dei ricorrenti, delle cessioni dei rami d'azienda", realizzate il primo giugno 2022 dalla Bnl a Accenture Services & Technology e, per l'effetto, condanna la Bnl "a ripristinare il rapporto di lavoro dei ricorrenti alle proprie dipendenze nel posto in precedenza occupato a far data dal primo giugno 2022, con ogni conseguenza giuridica ed economica".

Bnl e Ast sono anche condannate al pagamento delle spese per 8.000 euro più Iva. Secondo il giudice di Roma "nella fattispecie, non ricorre l'ipotesi di cessione di rami di azienda organicamente finalizzati all'esercizio dell’attività di impresa, con autonomia funzionale di beni e strutture già esistenti al momento del trasferimento, non potendo, quindi, ritenersi applicabile il disposto di cui all'art. 2112 c.c.”.

Pertanto, si legge ancora nella sentenza, “l'operazione negoziale dedotta in giudizio deve essere disciplinata secondo quanto disposto dall'art.1406 c.c. in tema di cessione del contratto. Poiché anche in tale ipotesi la cessione risulterebbe nulla, in quanto avvenuta senza il consenso dei lavoratori coinvolti, ritiene il giudicante che la cessione oggetto di giudizio tra la Banca Nazionale del Lavoro e la società Accenture sia totalmente improduttiva di effetti e, pertanto, deve essere disposto il ripristino del rapporto di lavoro delle parti ricorrenti presso la Bnl".

Tommaso Vigliotti, segretario nazionale Unisin, responsabile per il Gruppo Bnl-Bnp Paribas: “La sentenza del giudice del Lavoro di Roma accoglie il primo dei numerosi ricorsi intentati da centinaia di colleghi contro la cessione di sette presunti rami d'azienda, inerenti il back office e destinati ad AST, srl del Gruppo Accenture. Quelle cessioni sono illegittime, i presunti rami d'azienda non rispettano i requisiti fissati dalla normativa vigente: ne eravamo convinti quando abbiamo osteggiato in tutti i modi quelle operazioni, rinunciando a sottoscrivere accordi capestro e che sarebbero stati anche immorali, ne siamo oggi ancora più convinti e i giudici stanno confermando le nostre ragioni. Nei prossimi mesi ci saranno diverse altre sentenze e altri giudici si pronunceranno: siamo fiduciosi di poter accogliere nuovamente i nostri colleghi in Bnl, a dispetto della volontà della banca e continueremo a batterci con convinzione e senza risparmiare energie per il rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora”.

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