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1 Dicembre 2020
Airbnb sfida il Covid e si quota al Nasdaq
di N. C.
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Airbnb ha fissato la forchetta di prezzo per la sua quotazione al Nasdaq di New York a 44-50 dollari per azione, per una valutazione che potrebbe arrivare fino a 35 miliardi di dollari. L'iniziativa è una scommessa cruciale in un momento così delicato per il mercato del turismo, in particolare degli affitti brevi, soggetto al vulnus della paura del Covid che certo non aiuta a livello planetario.
Airbnb dà però un segnale di grande ottimismo, decidendo di non rinviare l'offerta a tempi migliori. La società, nelle previsioni degli advisor, ha intenzione di raccogliere circa 2,5 miliardi di dollari; l'Ipo è prevista entro la fine di dicembre.
Quella di Airbnb non è solo una scommessa, ma la risposta a un sorprendente andamento del mercato. A causa della crisi di inizio anno, infatti, Airbnb ha tagliato di circa il 25% del suo staff (1.900 persone), lo scorso maggio, e ha ridotto le spese relative alle campagne marketing. Contrariamente alle aspettative, però, Airbnb ha poi registrato un rimbalzo negli ultimi mesi, trainato soprattutto dall'aumento delle prenotazioni durante il periodo estivo, anche se al di sotto degli anni precedenti.
In realtà, la paura del Covid ha prima frenato le prenotazioni per le vacanze in tutto il mondo (soprattutto con il blocco dei voli e a scalare delle crociere e dei soggiorni alberghieri). Poi però, e questo è successo nelle varie dinamiche del mercato degli affitti estivi, la domanda si è spostata sui soggiorni in casa, e per ristretti nuclei familiari, così che da metà luglio in poi, c'è stato ovunque un boom di richieste di case, ville, chalet, appartamenti, trulli, dammusi e quant'altro fosse disponibile sui mercati domestici. Soluzioni in cui si sono riversate famiglie (e gruppi di giovani) che avevano dovuto rinunciare a viaggi e mete estive all'estero. Ecco dunque il rimbalzo che ha permesso a Airbnb di recuperare fatturato, così come lo hanno recuperato tutte le agenzie - anche piccole e familiari - che gestiscono il mercato delle case-vacanza, avvantaggiandosi, tra l'altro, di un prolungamento della stagione iniziata con ritardo, a settembre e ottobre. Così, nell'ultimo trimestre, Airbnb ha registrato un utile netto di 219 milioni di dollari, su un fatturato totale di 1,65 Mld/$. Un buon segnale per il futuro che, va detto, sarà ancora condizionato, almeno per la prossima stagione, dalla sindrome-Covid; e che per di più, come osservano molti operatori, vedrà trasformarsi in trend i comportamenti nati con l'emergenza. Di qui, sembra di capire, la scelta di Airbnb di accelerare la quotazione in Borsa.
Guardando quanto avviene in Italia, però, non c’è da essere entusiasti. L’ultima quotazione del settore a Piazza Affari risale ad agosto, per giunta all’AIM che già non brilla di suo. Fabilia doveva essere “Il pioniere del matrimonio tra turismo e finanza e un partner ideale dei maggiori investitori italiani e internazionali con focus sul turismo nel nostro Paese”. Voleva essere.
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