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5 Dicembre 2024

Affitti universitari: prezzi alle stelle e proposte per calmierare i canoni

di Red

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Questa mattina, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, si è svolta la conferenza stampa dal titolo "Affitti studenti: strategie e proposte per far fronte all'emergenza abitativa", organizzata da FIAIP e Solo Affitti. 

Tempi difficili per gli studenti fuori sede e le loro famiglie: i prezzi medi degli affitti nelle principali città sede di ateneo sono in continua salita, nonostante le proteste degli universitari rimaste inascoltate. Per una stanza singola si arriva a pagare anche 630 euro. Il canone medio, aumentato del 23% in un anno, è di 372 euro. Per una camera doppia l'affitto medio è di 283 euro: in questo caso l'aumento rispetto al 2023 si assesta al 26%.

È aumentata la domanda - circa del 30% in un anno - ed è lievemente diminuita l'offerta - del 10%. Si spende molto più di quanto preventivato, ma scegliere piccole città universitarie o vivere in zone periferiche dei grandi centri fa risparmiare fino al 40% rispetto alle grandi città universitarie. Questa è la fotografia scattata dal centro studi di Solo Affitti in collaborazione con FIAIP - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali - presentata questa mattina alla Camera.

Nel corso della conferenza stampa, oltre alla presentazione dell'indagine dalla quale è emersa la necessità di rafforzare le infrastrutture per facilitare la mobilità fuori sede e valorizzare dipartimenti distaccati e atenei universitari ubicati in centri urbani più vivibili e sicuri, sono state presentate due proposte normative orientate a introdurre una fiscalità di vantaggio sia per i proprietari che per gli studenti al fine di favorire l'aumento dell'offerta abitativa e rendere più sostenibile il pagamento dell'affitto. È stato proposto: 1. l'esenzione dell'IMU a favore dei proprietari che affittano a studenti universitari fuori sede tramite contratti transitori (da 6 a 36 mesi); tramite la leva fiscale si vuole incentivare ad affittare a studenti fuori sede; 2. l'aumento della detrazione a favore dello studente-inquilino dal 19% al 30% sul canone di locazione annuo su un massimo di 6000 euro.

Gli studenti in Italia sono 1.960.821 considerando l'anno accademico 2023/2024, di cui 1.112.174 donne, quindi il 57% del totale. Le università nel nostro paese sono 110 e le province con atenei sono 54. Gli universitari fuorisede - secondo i dati del Ministero - sono 446.600, in crescita rispetto al 2023 del 14%. Va precisato che il dato fornito dal MUR non fotografa appieno la dimensione del fenomeno perché non tiene conto degli studenti che, pur risiedendo nella stessa regione nella quale ha sede l'Università, cercano casa in affitto perché abitano comunque in una città distante dal luogo di studio.

Non esistono fonti ufficiali sul numero di universitari che prendono casa in affitto per motivi di studio, ma si stima che questo arrivi ad almeno 650.000 studenti. Secondo l'analisi di Cassa depositi e prestiti, addirittura la popolazione studentesca universitaria fuori sede ammonterebbe oggi a 830.000 unità.

Passando agli alloggi, i posti letto negli studentati sono circa 85mila, il 19% del fabbisogno effettivo, mentre la stragrande maggioranza dei ragazzi si rivolge ai privati.

Anche quest'anno il fenomeno più rilevante registrato è il netto aumento delle richieste di stanze (+30%) verso una lieve flessione dell'offerta (-10%). L'aumento della richiesta di affitto degli studenti universitari si inserisce nel contesto della generalizzata situazione di emergenza abitativa che il nostro Paese sta affrontando già da alcuni anni: è esploso il numero di persone che cerca casa in affitto, a fronte di un'offerta insufficiente a soddisfare la domanda.

La pressione della richiesta ha portato anche nel mercato degli affitti a studenti universitari ad un ulteriore aumento dei prezzi dei posti letto, incidendo sempre più sul bilancio familiare.

Il canone medio per la stanza singola nelle città universitarie italiane è pari a 372 euro, con una crescita rispetto all'anno scorso di 69 euro (il 23% in più), mentre un posto letto in camera doppia registra un incremento del 26% rispetto al 2023.

Chi paga il prezzo più alto per una camera singola sono gli studenti che prendono casa a Milano, con un canone medio di 630 euro. Milano è anche l'unica fra le grandi città a registrare una flessione del canone medio rispetto allo scorso anno (-2%), dovuta al combinarsi di due fattori: da un lato il fatto che i canoni avevano già raggiunto lo scorso anno un livello prossimo al massimo sostenibile per il mercato; dall'altro l'effetto calmiere esercitato dal nuovo Accordo Territoriale di Milano che ha contribuito a contenere gli aumenti.

A Roma l'affitto medio di una singola è di 600 euro al mese con un incremento del +34% rispetto al 2023; Bologna e Firenze registrano un canone medio rispettivamente di 500 euro (+5%) e (+15%), Torino con un canone medio di 433 euro (+31%) e Napoli con un canone medio di 400 euro (+15%).

Nelle città universitarie di provincia il canone medio per una camera singola scende a valori compresi fra i 200 e i 350 euro.

In alcune città come Siena e Pisa la popolazione universitaria ha un'incidenza importante sul numero di abitanti: a Siena gli studenti rappresentano il 14,2% della popolazione con un canone medio per una stanza pari a 300 euro al mese; a Pisa l'incidenza arriva al 16,4%, con un canone medio di 375 euro.

Fra le caratteristiche che influiscono nella scelta dello studente su una stanza rispetto ad un'altra, il 71% degli universitari indica come fondamentali la vicinanza all'università o ai mezzi pubblici; elementi che prevalgono sulla presenza di arredamento moderno (23%), dotazione wi-fi (15%) e disponibilità lavatrice o lavastoviglie (10%).

Le spese universitarie pesano notevolmente sul bilancio familiare: le famiglie si aspettano una cifra inferiore al canone attualmente in vigore nel libero mercato; per metà delle famiglie la spesa sostenuta per l'affitto si discosta oltre il 20% rispetto alle attese.

Il Rapporto evidenzia la centralità del fattore logistico e la disponibilità degli studenti a prendere casa anche in zone distanti dall'università purché ben collegate, potendo così contare su canoni più contenuti e accessibili.

È il caso di San Mauro Torinese dove una stanza singola costa il 40% in meno rispetto a Torino; Rozzano dove gli studenti delle università milanesi possono trovare una stanza singola ad un canone inferiore del 25% rispetto ai prezzi milanesi; Ladispoli dove molti studenti delle università romane trovano alloggio risparmiando mediamente il 25%.

"L'assenza di case per studenti soprattutto nelle grandi città universitarie è un problema reale che alimenta l'aumento dei canoni - commenta Gian Battista Baccarini. Abbiamo posto all'attenzione del legislatore due proposte orientate ad introdurre benefici fiscali finalizzati ad aumentare l'offerta abitativa sul mercato e rendere più sostenibile il pagamento dell'affitto agevolando gli studenti nell'accesso alla casa".

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