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24 Febbraio 2023

Abusivismo edilizio: non si ferma la piaga in Italia

di E.I.

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Diffuso in Italia soprattutto tra gli anni '50 e '60, l’abusivismo edilizio nel nostro Paese è ancora oggi una realtà. 

Nel 2021, secondo i dati provvisori riportati dall’Istat nel rapporto Bes (benessere equo e sostenibile), sono state costruite 15,1 case illegali ogni 100 autorizzate. La proporzione è in calo se confrontata con i livelli raggiunti nel 2015-2017, quando le nuove abitazioni illegali si stima fossero pari a circa il 20% di quelle autorizzate, ma rimane ancora elevata.

Le differenze territoriali sono marcate: il fenomeno dell’abusivismo, infatti, si concentra soprattutto nel Sud e nelle Isole ed è presente in misura non trascurabile nelle regioni del Centro, mentre può considerarsi marginale in quelle del Nord. 

Nel Mezzogiorno, una quota rilevante dell’attività edificatoria continua a svolgersi nella parziale o completa illegalità, producendo degrado del paesaggio, rischio sismico e idrogeologico, lavoro irregolare. La regione più colpita dall’abusivismo edilizio è la Campania, con 49 case illegali ogni 100 regolari.

Secondo Legambiente, che nell’ambito del suo progetto No Ecomafia traccia l’attività della criminalità nell’ambito ambientale, nel 2021 sono stati più di 9 mila i reati di abuso edilizio accertati; gli arresti sono stati 33.

Con 1.413 persone denunciate e 1.327 reati, anche in questo caso è la Campania a detenere il record regionale (da sola registra il 13,9% di tutti i reati del paese). Come numero di arresti, in numeri assoluti e in rapporto alle denunce, la regione che si classifica prima è il Piemonte (13 arresti, circa il 40% del totale nazionale).

A livello provinciale a registrare il numero di reati più elevato è Avellino (389), seguita da Cosenza (373) e Reggio Calabria (249). La provincia di Roma si posiziona all’ottavo posto con 202 reati.

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