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12 Febbraio 2020

Cresme, completato solo l'11% delle opere strategiche

di G.I.

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Il costo delle opere strategiche indicate come prioritarie e programmate dal Governo è pari a poco più di 219 miliardi, per complessivi 615 lotti nelle varie regioni d'Italia. Si legge nel rapporto sulle "Infrastrutture strategiche e prioritarie 2020" realizzato dal Cresme con il centro studi della Camera dei deputati in collaborazione con l'Anac e presentato presso la Commissione Ambiente della Camera.

Il rapporto fa il punto sull'attuazione della programmazione e della realizzazione dei programmi infrastrutturali alla data del 31 ottobre 2019. Il valore complessivo delle opere strategiche è pari a 273 miliardi di euro, di cui 219,006 miliardi rappresenta il costo delle sole opere strategiche indicate come prioritarie. L'analisi rivela che il 50% del valore riguarda interventi in fase di progettazione (283 lotti per quasi 109 miliardi), il 21% riguarda cantieri aperti con lavori in corso (149 lotti per 45,8 miliardi), l'11% riguarda opere ultimate (129 lotti per 24,1 miliardi), il 5,5% dei programmi e degli interventi prioritari riguarda lavori in gara o aggiudicati (22 lotti per 11,6 miliardi), il 4,5% risulta contrattualizzato ma con lavori non ancora iniziati (per 9,94 miliardi) e, infine, l'8% riguarda lotti con contratto rescisso o con stato di avanzamento "misto" (opere costituite da piu' lotti con stato di avanzamento differente), per 18,5 miliardi di euro. 

Rispetto al costo dei programmi e degli interventi prioritari, pari a 219,006 miliardi, il rapporto evidenzia che "le disponibilità finanziarie ammontano complessivamente a circa 155,420 miliardi di euro con un fabbisogno residuo di circa 63,586 miliardi". Le risorse disponibili consentono quindi una copertura finanziaria pari al 71% del costo. Le risorse disponibili, segnala inoltre il rapporto Cresme-Camera, sono arrivate negli ultimi anni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dai fondi per il finanziamento degli investimenti delle legge di bilancio 2017 (rifinanziato dalla legge di bilancio 2018) e dal fondo della legge di Bilancio 2019. 

Tra le infrastrutture prioritarie il 48% del costo (pari a circa 105 miliardi) riguarda le ferrovie, il 34% strade e autostrade (per 74 miliardi), il 13% riguarda i "sistemi urbani" (per circa 28 miliardi) e in particolare i sistemi di trasporto rapido di massa nelle regioni Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia (circa 26 miliardi). Inoltre, il 2% del costo riguarda gli aeroporti (circa 4 miliardi), l'1% riguarda porti e interporti (2,5 miliardi) e poi c'è il Mose di Venezia che con un costo di 5,5 miliardi circa rappresenta il 3% del costo totale. 

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