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26 Maggio 2020

Via Solferino: per Rcs prima, piccola, vittoria contro Blackstone

di Maurizio Cannone

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Prima, anche se molto piccola, vittoria di Rcs nel contenzioso che la oppone a Blackstone riguardo alla vendita della sede del Corriere della Sera nel 2013.

Il tribunale arbitrale della Camera di Commercio di Milano ha dato ragione a Blackstone (che opera in Italia tramite Kryalos sgr) riguardo alla validità del contratto d’acquisto ma ha pure aperto la strada ad una  potenziale richiesta danni da parte di Rcs. Al via nuove perizie, ma se l’obiettivo dell’editore è fare cassa questo parere è un punto a favore.

Non risultano comunicati da parte di Blackstone. Questo il comunicato integrale di Rcs:

Milano, 26 maggio 2020 – Con riferimento al contenzioso relativo all’operazione (l’“Operazione”) che nel 2013 ha portato alla vendita e contestuale locazione del complesso immobiliare di Via Solferino/Via San Marco/Via Balzan (l’“Immobile”), in data odierna la Camera Arbitrale di Milano ha comunicato alle parti la pronuncia, da parte del Tribunale Arbitrale composto dal Pres. Dott. Renato Rordorf e dai co-arbitri Proff. Vincenzo Roppo e Vincenzo Mariconda, di un Lodo parziale e non definitivo, e di contestuale ordinanza istruttoria.

Con detti provvedimenti il Tribunale Arbitrale, fra l’altro: (i) ha affermato la propria competenza a decidere sulle domande di RCS (incluse quelle risarcitorie), respingendo tutte le relative eccezioni pregiudiziali e preliminari sollevate dall’acquirente; (ii) ha escluso l’invalidità dei contratti con cui è stata conclusa l’Operazione; (iii) ha rilevato che il comportamento dell’acquirente potrebbe dare luogo al risarcimento del danno in favore di RCS, e a tal fine ha disposto due consulenze tecniche per accertare le condizioni in cui si trovava RCS nel 2013, nonché il valore di mercato dell’Immobile, tenuto conto, fra l’altro, di tutte le condizioni dell’Operazione.

La decisione del Tribunale Arbitrale conferma che l’arbitrato in Italia è la sede competente a decidere la controversia tra le parti, e ciò diversamente da quanto sostenuto dall’acquirente e dai fondi Blackstone, anche nella causa intentata presso la Supreme Court of the State of New York.

L’odierna decisione dimostra, inoltre, che l’azione instaurata da RCS, lungi dall’essere addirittura un “atto estorsivo” (come, incautamente, più volte qualificata dalle controparti), è meritevole di ulteriore approfondimento, e potrebbe condurre a un risarcimento del danno in favore della Società.

 La decisione del collegio arbitrale è coerente con quanto la Società aveva sin da principio prospettato all’acquirente, in via stragiudiziale, prima dell’instaurazione dell’arbitrato, quando RCS aveva, in buona fede, chiesto all’acquirente di avviare un dialogo proprio finalizzato a ripristinare in concreto l’equilibrio dei contratti.

La Società ricorda che il Lodo oggetto del presente comunicato giunge a seguito del precedente provvedimento del 24 aprile 2019, anch’esso favorevole a RCS, con cui la Supreme Court of the State of New York aveva sospeso (“stay”) il procedimento – ivi instaurato dall’acquirente e dai fondi Blackstone – proprio in attesa dell’esito dell’arbitrato in Italia. Questo Lodo rinsalda la posizione della Società anche innanzi alla Supreme Court of the State of New York, e dimostra che le domande avversarie ivi proposte sono prive di fondamento.

In questa situazione, RCS attende serenamente l’esito dell’istruttoria e del giudizio, rispettosa dell’attività del Tribunale Arbitrale e fiduciosa che, nella vicenda concernente l’Immobile, risulterà accertato che l’unica parte danneggiata è stata la Società, nel cui esclusivo interesse il Consiglio di Amministrazione ha doverosamente agito e continuerà ad agire in ogni sede.

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